Est una notte ‘e luna – Montanaru, la grande poesia Sarda
Est una notte ‘e luna,
de cuddas lunas de atonzu giaras,
chi cando tue t’acciaras
a la ‘ider’andare,
isperas novamente in sa fortuna.
Hat piòpidu tantu
tottu sa die. Pariat sa terra
in s’adde e in sa serra,
tra sos fenos siccados,
bestida de antighissimu piantu.
Ma ecco in su serenu
avanzare sa notte; giaru chelu
risplendere; e che velu
de isposa, sa luna,
bestit de biancore onzi terrenu.
***
E’ una notte di luna,
di quelle lune d’autunno, chiare,
che quando t’affacci,
a vederla andare
confidi ancora nella fortuna.
Ha piovuto tanto
tutto il giorno. Sembrava la terra
nella valle e nei monti,
fra il fieno essiccato,
vestita d’antichissimo pianto.
Ma ecco nel sereno
avanzare la notte; chiaro cielo
risplendere; e come un velo
di sposa, la luna,
veste di biancore ogni terreno.
- Cantigos d’Ennargentu, 1922.
Antioco Casula “Montanaru”, Desulo 1878 – 1957.
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BELLISSIMA
CAIOOOOOOOOOOOOOOOOOO
((((((“***_***)))))
…………………………BENITO
DALLA PERGOLA NASCE L’UVA:
PRIMA è ACERBA, POI MATURA.
LA RACCOGLIE IL CONTADINO
E AL CHIACCIA DENTRO IL TINO.
BOLLE IL MOSTO GIORNO E NOTTE
POI FINISCE NELLA BOTTE.
NELLA BOTTE SI RIPOSA
FINCHè UN VINO COLOR ROSA.
DOPO TANTE SETTIMANE
VA A RIEMPIR LE DAMIGIANE,
MA LI DENTRO NON VUOL STARE:
ORA E PRONTO DA INFIASCARE.
PER LA FESTA DI FAMIGLIA
PASSA POI NELLA BOTTIGLIA:
NEI BICCHIERINI VIENE VERSATO
E DA TUTTI BEN GUSTATO.
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Cin|__|)(((((((((((“*’___ ___’*”)))))))))))-\_/CIN
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…
***BENITO***
E’ un mio ricordo della quinta elementare, anno scolastico 1969/70. Il mio maestro si chiamava Casula…era di Desulo. Era una poesia difficile da imparare a memoria per la mia età e perché sono al sud della Sardegna(Cagliari). Ma l’ho imparata ugualmente e, dopo tanti anni sentirla musicata è stata una grande emozione.
Marisa Sannia (nella versione cantata) l’ha mantenuta dolce, come già suona alla sola lettura, e vi ha aggiunto la sua grazia, il suo garbo, il suo sentimento. Saluti. Roberto M.