Un appello a vuoto (a rendere)
Riceviamo e Pubblichiamo:
Di Giovanni Vidili.
Un appello di questi tempi non si nega a nessuno. E allora proviamo a farne uno dalle pagine di URN, uno spazio di riferimento politico in ambito indipendentista e sovranista.
Il prossimo anno ci saranno le elezioni, mancano circa cinque mesi.
Cinque mesi non sono tanti. Ma neanche pochi. In cinque mesi si può scrivere un libro, girare tutto il Brasile, piantare un fiore e vederlo crescere.
Tutte cose che si possono fare da soli. L’appello invece che io voglio fare è ad un gruppo di persone, ad una moltitudine variegata di donne e uomini.
Per questo è molto difficile. Est tostu meda. Per questo motivo probabilmente cadrà nel vuoto.
Ma ne vale comunque la pena.
Il mio professore di storia mi ha raccontato questa storia: i cretesi erano un popolo molto litigioso, per anni si facevano la guerra all’interno dell’isola per i motivi più svariati. Ma….quando venivano attaccati da fuori si univano. Da questo dovrebbe trarre origine la parola sincretismo. Un sincretismo è una unione di cose differenti. Ovviamente è molto di più, ma questo basta per arrivare alla meta. La meta è avere una rappresentanza nel parlamento italiano e lo strumento per fare meta è proprio il sincretismo. L’unione delle forse sovraniste e indipendentiste per avere uno o più rappresentanti alla Camera e al Senato Italiano. In ordine alfabetico:
aManca,
iRS,
ProgReS,
Rosso Mori,
Manca Democratica,
PSd’Az,
Sardigna Libera,
SNI,
A questi soggetti politici è rivolto l’appello. Se c’è qualcuno che pensa di volersi aggiungere sia il benvenuto.
Se queste sigle riuscissero a trovare due nomi da mandare uno al Senato e uno alla Camera, finalmente si dirà: disuniti si, ma non sempre.
Le due persone potrebbero venire dal mondo dell’università o della ricerca, l’importante è che non facciano parte delle combriccole di potere dei partiti italiani. Potrebbero essere dei sociologi o degli archeologi, l’importante è che vedano li per fare una politica a favore della Sardegna.
I Sardi come i cretesi sotto attacco riusciranno a fare fronte comune almeno tra coloro che la pensano allo stesso modo?
Certo ci sono delle differenze tra queste sigle politiche, questo è chiaro, però è anche vero che nel futuro prossimo la rappresentanza democratica della Sardegna sia all’interno che all’esterno sarà sempre più ridotta. Per questo motivo nasce questo appello. Un sogno che moltissimi hanno nel cuore:
We have a dream.
Noi non faghimus politica ma si amos semper votau.
Nois non tenimos tempus pro calare in pratza a protesta ma candu si bidimos semus cun bois.
Nois chi cherimos faeddare in sardu a sos fizons nostros.
Noi chi bi creimos a una Sardigna indipendente e prosperosa.
Nois si famighimus custu appellu. faghie una coalizione comuna e ponie duos rappresentantes de su mundu Sardu in su parlamento. Duas persona superpartes.
Podet essere su semene pro un’arbure mannu.
Iscarica custu articulu in PDF
Redazione SANATZIONE.EU
Andare in parlamento itagliano??? Come fa la Lega??? Ma stiamo scherzando???
Dobbiamo governare la Sardegna o l’itaglia??? Prendere esempio dai Catalani no?? E che facciamo: una repubblichina itagliana di Sardegna???
Dobbiamo solo riscrivere lo Statuto ed unirci per farlo valere, ateru chi parlamentu itaglianu…
Come esempio di unione di un popolo, senza scomodare i cretesi, possiamo utilizzare un esempio più, tra virgolette, “recente”: i cinesi nazionalisti e i comunisti guidati da Mao-Tze-Dong che si unirono per mandare via i giapponesi dalla Cina, per dire….