I vecchi racconti Sardi del mistero: La scogliera

Cari Lettori, prosegue il nostro viaggio nei vecchi racconti Sardi del mistero. Ecco un altro inedito:

Quando ero giovane lavoravo al mercato, e posso dire di aver conservato tanti bei ricordi di quegli anni. Ogni tanto facevo incontri interessanti, e fra questi mi capitò di conoscere un vecchio con cui nel tempo nacque una solida amicizia. Era sempre un tipo allegro, eppure una sera d’autunno lo incontrai alquanto agitato. Gli chiesi se gli era accaduto qualcosa e mi disse che ricorreva l’anniversario di una brutta storia, senza aggiungere altro. Dopo alcuni tentativi lo convinsi a passare a casa per bere qualcosa di caldo. Fu solo allora che si decise a vuotare il sacco, e credetemi, è una storia che vale la pena di sentire.
Non sto a raccontarvi tutti i dettagli, pare che i fatti siano successi attorno al 1941. Al periodo frequentava una ragazza giù nel Sulcis, e quella sera si trovavano insieme ad una festa. Dopo essersi allontanati dal gruppo decisero di fare una passeggiata fino alla scogliera. Era facile riconoscere la zona perché avreste potuto vedere degli alberi piegati dal vento sul lato del mare, e vicino alla meta si trovava una piccola area pianeggiante su cui sorgeva una vecchia casa abbandonata. Non so se esista ancora, era una costruzione semplice fatta di pietra e di legna, ma dalle solide pareti. Il tetto era crollato da chissà quando, e l’aspetto esteriore, anche se trasandato, suggeriva che aveva passato tempi migliori. Quando arrivarono sul posto la calma regnava sovrana, e gli unici rumori che avreste potuto sentire erano gli scricchiolii delle vecchie imposte di legno esposte alla brezza, e l’infrangersi delle onde del mare a ridosso della profonda scogliera. La ragazza pensò che forse la passeggiata non meritava tutto quel freddo e cercò riparo dal vento su un lato della casa, mentre lui proseguì un attimo verso il bordo del precipizio. In fin dei conti la camminata imponeva la visione di uno splendido panorama bagnato dalla livida luce della luna. So che non ci crederete, ma fu proprio allora che si sentì afferrare ad una caviglia! Niente alla sua vista giustificava quella presa così decisa, e grande fu il terrore non appena quell’invisibile presenza cercò di trascinarlo verso l’abisso! In quegli istanti la ragazza sentì solo un tonfo accompagnato a delle urla, e non appena si scorse alla vista del suo amato lo vide a terra, mentre il suo corpo avanzava verso il vuoto, come se qualcuno o qualcosa lo stesse tirando! Lei rimase paralizzata dal terrore, mentre lui divincolandosi riuscì a liberarsi da quella nefasta presenza! Corsero via con una energia che non avevano mai creduto di possedere, ed appena rincasati dagli amici non dissero nulla della terribile esperienza appena vissuta.
Da quella sera non tornarono mai più in quel posto, e nel corso degli anni il mistero che continuava ad accompagnare quell’evento causò la fine del loro rapporto. Il vecchio mi disse che molto tempo dopo aveva svolto delle indagini su quel posto, e scoprì persino l’identità dei vecchi inquilini della casa sulla scogliera: pare abbiano vissuto lì fino al 1856, anno in cui avvenne una tragedia. Sembra che il figlio della coppia fosse un giovane soldato che aveva perso la vita nella battaglia della Cernaia, una fase della guerra di Crimea a cui partecipò il Regno di Sardegna. Neppure un anno dopo, la madre, colta da delirio per la morte del figlio, uccise il marito e poi si suicidò lanciandosi dalla scogliera.
Non credo molto alle storie di spiriti che gridano vendetta, ma da allora si dice che siano morte altre persone in quel luogo, fra cui un bambino col suo cane. E questo è tutto.

Adriano Bomboi.

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