Giunta Pigliaru: Caro Biolchini, ai Lavori Pubblici non c’è un assessore qualsiasi
Di Adriano Bomboi.
Caro Vito, Paolo Maninchedda non è un semplice assessore su dodici: è un politico che sta accentrando sul suo assessorato regionale un mutuo da oltre mezzo miliardo di euro (di cui solo 76 milioni, vado a memoria, programmati per gli interventi idrogeologici).
Solo questo aspetto suggerisce ai più attenti osservatori che in Sardegna manca una cultura civica e politica secondo la quale qualsiasi amministrazione dovrebbe poter sottoporre al consenso dei cittadini l’impiego di una somma così ingente di denaro pubblico. Ma vediamo altri punti.
Abbanoa: Non si vuole e non si può privatizzare a causa del referendum sull’acqua pubblica? Benissimo, si studi e si stimoli un percorso per lo smembramento dell’ente, affidando alle comunità locali, come già avviene per varie amministrazioni, il servizio idrico. Potremmo integrarvi buona parte dell’occupazione. Ma sfruttare decine di milioni di euro dei contribuenti per salvare un carrozzone in perdita non è necessariamente sinonimo di impegno politico e neppure di efficienza.
Non pochi cittadini sospettano che alcune esorbitanti bollette siano state emesse, non per errore, ma col chiaro proposito di gonfiare la complessiva posizione creditizia di Abbanoa, al fine di guadagnare tempo per ottenere ulteriori liquidità con cui rimanere a galla ed evitare l’intoppo della Magistratura. In tutto ciò, il discorso dell’affitto pagato per la sede dell’ente appare qualcosa di risibile.
ASL: Il Partito dei Sardi ha partecipato alla suddivisione dei distretti sanitari operata dalla Giunta Pigliaru. E’ lecito domandarsi se tali nomine, nel corso del tempo, si siano inserite in un contesto che ha contribuito ad elevare il costo della sanità sarda a livello di Regioni che hanno quasi dieci milioni di abitanti?
Essenzialità energetiche: Perché non discutere dell’elettrodotto SAPEI in entrata, contribuendo ad aprire seriamente il nostro mercato interno, piuttosto che sostenere la spesa di centrali – come quella di Ottana – con l’unico obiettivo di tenere l’indotto? Magari proprio perché manca una visione politica su come eventualmente ricollocare coloro che perderebbero il posto di lavoro se i contribuenti smettessero di farsi tartassare per pagare di più energia che potrebbe costare meno.
Agenzia Sarda delle Entrate: A suo tempo ho simbolicamente sostenuto il vecchio comitato del Fiocco Verde, promosso da Franciscu Sedda e con l’idea in seguito ripresa da Maninchedda, circa la realizzazione di un’agenzia sarda per le entrate. Sappiamo tutti che la proposta di legge che venne depositata non rispondeva ai necessari requisiti tecnici per poter essere ammessa. Oggi si temporeggia e si finge che non esistano questioni più dirimenti, come la riforma integrale del nostro Statuto Autonomo. Ma anche questo tema non pare più in cima alla “visione politica” del Partito dei Sardi.
Diga di Torpè: Dei consiglieri comunali di questo e altri Comuni antistanti mi hanno fatto partecipe dei dubbi relativi alla competenza e ai titoli dell’assessorato nella comprensione e nella gestione del perdurante stato di allerta che ad ogni alluvione rischia di far tracimare il locale bacino idrico, con la necessità di rapida evacuazione della popolazione. Su questo punto non intendo mettere in croce Maninchedda, conosco le difficoltà tecniche relative al caso, e posso solo augurarmi che a Cagliari seguano il caso con la medesima solerzia che ha già contraddistinto l’assessorato per altre opere pubbliche.
Fondazione Banco di Sardegna: Il Partito dei Sardi vuole o non vuole dare un contributo, non interessato, alla separazione del credito dalla politica? Lo so, può essere una domanda retorica.
Accorpamento servizi ex ufficio linguistico regionale: Ovviamente il PdS non ha voce in capitolo su una direzione che nel corso degli anni ha operato per garantire una standardizzazione ed una salvaguardia della lingua sarda, ma…. vogliamo far credere che chi riesce a farsi programmare oltre mezzo miliardo di euro si sia battuto per il rinnovo di un ufficio ormai abbandonato al suo destino?
Tassa di sbarco: Rimando ai miei articoli del 18 e del 20 marzo.
Ho citato in breve solo alcuni dei maggiori campi di intervento di questo assessorato, che grazie alle tasse pagate da chi lavora, ha spesato le più opinabili scelte degli ultimi anni. Infatti tra un decennio nessuno si ricorderà di un solo provvedimento della Giunta Pigliaru, ma tanti forse pagheranno le conseguenze di quelli adottati ai Lavori Pubblici. Non conta dunque solo la quantità o l’impegno del lavoro di un assessorato rispetto agli altri, ma la qualità degli interventi messi in campo. Maninchedda, opinione personale, ne ha assunti anche di buoni, ma non dovremmo confondere l’ordinaria amministrazione di lavorare sulla cantieristica stradale come chissà quale lungimirante “visione politica”.
Ora, nessuno nega che questi sia un buon politico, ma che sia un buon amministratore è tutto da dimostrare. Perché il suo modello di gestione della cosa pubblica rispecchia metodiche, indirizzi e costumi che in passato, già adottati da partiti come DC e PCI, hanno contribuito ad alimentare lo stato di dipendenza dell’isola. E spesso ad uno spregiudicato utilizzo della spesa pubblica è preferibile la calma piatta di terzi assessori, i quali, pur non rendendosi utili, evitano quantomeno di peggiorare la situazione.
Il paradosso è che se ieri invitavo l’indipendentismo a non temere l’uso dello spoils system per consolidare il proprio posizionamento politico, oggi mi ritrovo a contestarne il suo eccesso. I problemi dunque non sono penali ma politici, e forse anche etici.
Ps. Negli ultimi mesi sono stato accusato di aver alimentato una propaganda avversa all’assessorato, mosso da presunte ragioni personali, e influenzando persino dei consiglieri regionali. Si tratta di idiozie. E sebbene sia vero che non creda all’esistenza di taumaturghi e professori onniscienti, nel corso delle elezioni regionali 2014 ho offerto il mio piccolo contributo affinché il Partito dei Sardi ricevesse le stesse attenzioni delle altre formazioni politiche autonomiste ed indipendentiste. Inoltre, non escludo che il progetto politico del PdS possa trovare un nuovo spirito di condivisione, assieme ad altre forze politiche, per una battaglia che tuttavia richiederà ancora numerosi sforzi, ma poca foga di essere eletti subito ed a tutti i costi.
Perché in democrazia esiste anche l’opposizione.
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