Procura di Roma indaga sull’ex G8 a La Maddalena – Il nostro dialogo con l’imprenditore D’Onofrio
Il quotidiano “Il Sardegna” del 09-02-10 informa dell’apertura di un fascicolo di inchiesta da parte della Procura di Roma sulla gestione degli appalti per l’ex G8 alla Maddalena, un filone scaturito da un’inchiesta romana sui lavori per la realizzazione di un impianto sportivo per i mondiali di nuoto che si sono svolti nella capitale lo scorso anno.
Allo studio i rapporti tra Filippo Balducci ed il figlio Angelo, ingegnere, numero due di Bertolaso nella direzione della struttura di missione incaricata di seguire le procedure d’urgenza per il G8 (poi spostato a L’Aquila).
Come sapete, diverse aziende Sarde rimasero tagliate fuori a causa di una assegnazione poco chiara dei lavori verso imprese italiane, come le Anemone Costruzioni.
Secondo un inchiesta del Gruppo L’Espresso, la Anemone avrebbe la sua sede principale presso la sede di una società cinematografica chiamata Erretifilm, intestata alla moglie di Angelo Balducci, società al cui interno ci sarebbe tra i soci Vanessa Pascucci, stesso nome che comparirà all’interno della Arsenale Scarl, una ditta sorta per fornire di mano d’opera i lavori per la conversione del vecchio avamposto militare a La Maddalena.
Coincidenze sospette, tutt’altro che banali, per reati che andrebbero dall’abuso d’ufficio alla corruzione. Ma forse l’Italia ci ha mai abituato diversamente?
Tra le aziende Sarde che non hanno potuto beneficiare dell’occasione di operare nel nostro arcipelago vi è quella dell’imprenditore Francesco D’Onofrio, Sassarese, di cui abbiamo un dialogo pubblicato nel nostro archivio il 01-06-09:
Benvenuto su U.R.N. Sardinnya, intanto spieghiamo ai ns Lettori: di cosa si occupa nella vita professionale e quando si è avvicinato con la sua attività all’attenzione dei lavori per il G8?
Imprenditore nel settore Telecomunicazioni, a seguito dell’invito di Soru che con Bertolaso stava identificando aziende Sarde capaci di sostenere la predisposizione dell’evento, Confindustria Nord Sardegna ha raggruppato le aziende di settore associate per fare sistema e finalizzare una ATI con un’importante società del settore operante a livello internazionale. Da allora furono invitate le maggiori firme del settore tra le quali se ne selezionò una con la quale si firmò un documento d’intesa. Da lì in poi, una volta terminato questo processo, Soru e Bertolaso sparirono lasciando cadere il lavoro da noi svolto nel nulla.
Nonostante le proteste della locale Confindustria, i vertici italiani dell’organizzazione sono parsi allineati su posizioni poco trasparenti.
Lei in che momento ha capito -come altre aziende- che non avrebbe potuto beneficiare appieno delle opportunità promesse dalla politica per i lavori sul G8?
Lo abbiamo capito nel momento in cui i primi appalti assegnati sono stati dirottati su aziende che di Sardo non avevano niente: Anemone Costruzioni, Giafi, etc.
Al di là delle varie opinioni politiche sull’utilità del G8 ed a seguito del suo spostamento verso l’Abruzzo, possiamo affermare che il meeting tra le più grandi potenze industriali del pianeta rappresenta una indubbia vetrina di promozione internazionale per il territorio ospitante.
Quanto sostegno ha avuto dalla classe politica regionale nel vano tentativo di compartecipare ai lavori?
Penso che dire Zero sia poco.
Non le chiederemo pareri specifici su precise personalità politiche, nè di maggioranza e nè di opposizione. Ma, lei ritiene che in Sardegna la nostra classe dirigente abbia pagato un dazio di inferiorità verso interessi più grandi in cui pochi hanno deciso tempi e modi per spartirsi una torta così invitante?
I nostri Politici non hanno pagato nessun dazio perché sono inferiori ed incapaci.
Non è consuetudine in Sardegna vedere un imprenditore (Sardo) acquistare spazi pubblicitari per protestare contro una politica ritenuta inadeguata.
In ogni Paese civile infatti la politica ha lo scopo di incentivare l’economia locale e da noi questa più elementare norma di buongoverno è venuta meno.
Perché ha ritenuto opportuno far conoscere ai Sardi questa negligenza amministrativa oltre che l’imbroglio subito da Roma?
Perché il nostro silenzio è la loro forza e perché io non sono abituato a fare da spettatore masochista. La stessa cosa dovrebbero fare tutti i Sardi evitando magari i manifesti ma scendendo in piazza, o meglio ancora, assediando il palazzo della Regione per chiedere giustizia. Perché quello che si è compiuto in Sardegna prima in nome del G8 e poi in nome della solidarietà per l’Abruzzo è un atto criminale.
Grazie.
Nei commenti su L’Altravoce.net del 05-05-09 lo stesso D’Onofrio affermava:
Ho dato il voto proprio a Cappellacci come precedentemente lo avevo dato a Soru. (…) Il problema è che dobbiamo smettere di schierarci da una parte o dall’altra perché questo atteggiamento fa gioco solo agli interessi dei partiti che continuano a far politica (in primis) per gli interessi dei partiti e non dei cittadini. Quello che stiamo vivendo è una apatia generale di tutti gli schieramenti politici, in altri tempi, quando forse si faceva politica, la “testa” del presidente l’avrebbe chiesta l’opposizione, invece la cosa singolare e che oggi debba essere io imprenditore a prendere questa posizione e ad avanzare questa richiesta, non sembra strano?
Dalle lettere ed e-mail che ho ricevuto a seguito della mia presa di posizione, vedo tanta gente come me: Sono stanco di essere rappresentato al governo o all’opposizione da politici senza attributi, e se la cosa non cambia, dalle lettere si passerà alla piazza, e poi se non bastasse si andrà ad aspettarli fuori dai palazzi di potere per consegnare a tutti quegli oratori da far west la lettera di licenziamento. (…) Protestare è un dovere di noi cittadini e come tale io me ne sono fatto carico a mie spese, senza nessun partito alle spalle o organizzazione.
- Introduzione di Corda Marco, dialogo di Bomboi Adriano.
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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi
Note ANSA del 10-02-10:
FIRENZE, 10 FEB – Il capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso e’ indagato nell’inchiesta sui lavori alla Maddalena in vista del G8. La sede del G8 fu poi spostata all’Aquila, dopo il terremoto. Le indagini sono del pm di Firenze, che ha chiesto perquisizioni – al momento in corso – nella sede della Protezione civile a Roma. Per ospitare, nel 2009, alla Maddalena il G8 dei Grandi sono stati spesi in meno di un anno (da luglio 2008 al maggio scorso) fondi pubblici per 327 mln di euro.
ROMA, 10 FEB – Sono quattro – Angelo Balducci ed altri tre – gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per il G8 alla Maddalena. Tra i reati contestati agli arrestati e ad alcuni indagati a piede libero c’e’ la corruzione.Balducci, ‘attuatore’ dei lavori per l’incontro dei ‘Grandi’ in Sardegna, in passato e’ stato anche commissario per la ricostruzione del teatro Petruzzelli di Bari.Fu nominato dalla presidenza del Consiglio, su proposta dell’allora vicepresidente Francesco Rutelli.