La situazione finanziaria Sarda – Di Paolo Maninchedda
Presidente della III° Commissione Bilancio e VV. per la Regione Sardegna – PSD’AZ.
Introduzione:
Ha ancora senso pronunciare parole serie sulla manovra finanziaria che la Regione sta predisponendo per il 2012? Speriamo di sì.
Svolgimento:
Le linee recentemente elaborate non tengono conto né del Decreto Tremonti del 6 luglio né, evidentemente, di ciò che il Parlamento deciderà in queste settimane. In sostanza, in agosto, la Giunta ha preferito far finta che il Decreto non sarebbe stato convertito in legge. Io non l’avrei fatto, ma le cose, per il momento stanno così: abbiamo i siluri nemici puntati ma navighiamo spediti come se non ci fossero.
Il Governo si prepara a colpire:
La manovra finanziaria del Governo inciderà non sui soldi dovuti formalmente ai sardi, cioè sull’ammontare delle risorse da trasferire in base al novellato art. 8, ma su quelli realmente spendibili. Già la legge di stabilità dello Stato del 2011 aveva ridotto queste risorse (tecnicamente si chiamano ‘pagamenti’) a 3 miliardi e 16 milioni di euro all’anno. Ora è più che ragionevole che esse vengano ulteriormente tagliate dalla legge in discussione in Senato da ieri. La Sardegna, in questo scenario è già nei guai, perché ha spese obbligatorie per 2 miliardi e 514 milioni di euro: gliene rimarrebbero manovrabili poco meno di cinquecento, ma già nei colloqui informali tra il Governo e le Regioni in queste convulse settimane estive, il taglio possibile è stato stimato intorno ai 700 milioni.
Soldi accatastati:
In questo quadro diventa indispensabile sapere esattamente chi ha molti residui dagli anni passati ancora da spendere e chi no, perché continuare a stanziare su chi non riesce a spendere perché ha molto da spendere è da folli.
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sardegnaeliberta.it, 24-08-11.
Redazione SANATZIONE.EU