Un monumento ed un senso per i caduti Sardi delle missioni internazionali
“Noi siamo gli stessi a giudicare e a ragionare correttamente sulle questioni, perché non pensiamo che i ragionamenti nuociano all’azione, ma che sia invece nocivo non sviscerare le questioni nel dibattito, prima di intraprendere le necessarie azioni”.
Epitafio di Pericle – Guerra del Peloponneso, Tucidide 460 – 404 A.C.
Benché la retorica politica generalizzi i conflitti di aggressione ed i conflitti che permangono per la stabilizzazione di un territorio ed il suo raggiungimento della democrazia, chiediamo che le forze politiche Sarde e le istituzioni si impegnino a ricordare seriamente i nostri caduti attraverso un monumento da cui sventoli alto il vessillo dei 4 Mori.
Se i Sardi devono collaborare nelle Forze Armate italiane, riteniamo che lo si debba fare in un concordato quadro in cui agli interessi nazionali italiani non vengano contrapposti gli interessi nazionali Sardi.
Lo Stato democratico esiste per servire i cittadini e non viceversa. Non esistono solo doveri ma anche diritti.
Noi non vogliamo che i nostri ragazzi, impegnati nell’onorevole professione militare, siano ridotti alla strumentale dichiarazione politica del momento e né che rimangano come un brutto ricordo che si presenta mediante una breve notizia televisiva tra un’intermezzo pubblicitario e l’altro durante l’ora di pranzo. Sopratutto in un momento storico in cui il Consiglio Regionale si interroga sul ruolo e sul patto che dovrebbe sancire la presenza del Popolo Sardo nelle istituzioni italiane.
Grazie.
Ass.ne U.R.N. Sardinnya, 09-10-2010.
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Redazione SANATZIONE.EU – Nazionalisti Sardi