Patacche d’importazione: L’indipendentismo Sardo di Giulietto Chiesa

Chi è Giulietto Chiesa? Un distinto signore proveniente dalla cultura della sinistra italiana, quella altermondista e spesso appassionata a vario titolo al sensazionalismo ed al complottismo: una dinamica sociale abbastanza diffusa negli USA fin dagli anni ’40 ed ormai presente in pianta stabile nel sottobosco culturale di tutto l’occidente, anche grazie all’espansione di internet avvenuta nell’ultimo decennio.
Per intenderci, Chiesa è lo stesso individuo che parlò di scie chimiche: le famose ma normali piste di condensazione sull’aria lasciate dai velivoli che sarebbero prodotte da una indefinita quantità di “complottisti” a livello internazionale operanti nell’aviazione civile e militare: un impegno di milioni di persone in tutto il pianeta ed in tutti gli aeroporti del mondo che sarebbe riuscito a tenere un alto livello di segretezza al fine di spargere nell’aria presunte sostanze in grado di far ammalare la popolazione (e quindi anche le innumerevoli persone che avrebbero compartecipato al presunto complotto e che non tutte avrebbero potuto disporre di un antidoto).

Oltre a questa patacca, Chiesa si è distinto anche per aver parlato della possibilità di una terza guerra mondiale causata dall’espansione cinese (quando nella realtà la Cina non avrebbe alcun interesse a danneggiare i mercati grazie ai quali esporta i suoi prodotti). Ma Chiesa è anche quello che ha parlato del presunto signoraggio bancario, una sedicente truffa la cui argomentazione può fare presa in chi non ha le più banali conoscenze della funzione del Credito…

Per farla breve, tale distinto signore è lo stesso che ha fondato un movimento politico e culturale il quale si pone come obiettivo la lotta allo “sviluppismo” infinito della Comunità Internazionale ed a sostegno di una politica sostenibile in rapporto all’equilibrio umano ed ambientale (una cosa quindi apparentemente lodevole).
Chiesa ha appoggiato la candidatura a sindaco di Cagliari di Claudia Zuncheddu, la consigliere regionale che rappresenterà una lista di indipendentisti formati da IRS, Sardigna Natzione, PAR.I.S., e con l’iniziale appoggio esterno di A Manca pro s’Indipendentzia.
Avrà fatto un affare la Zuncheddu?
Ci permettiamo di dubitarne. Essere a favore di una politica sostenibile ed alternativa ai tradizionali schieramenti ideologici (ma contigui per interessi) del centrodestra o centrosinistra italiano non significa doversi allineare anche alla serie di patacche che per anni abbiamo combattuto in numerosi articoli nell’intento di far maturare l’elaborazione culturale del nazionalismo Sardo e, nella fattispecie, dell’area indipendentista prima che di quella autonomista.
L’IRS della prima ora fu inquinata da una patacca come quella delle scie chimiche (giusto per citare un tema), e l’area “Sardegna & Libertà” di Paolo Maninchedda non mancò di dare spazio ad un articolo sul tema ma, fortunatamente, resasi conto della superficialità di usare tali mezzucci, non reiterò la patacca. Mentre ancora oggi SNI miscela nella sua dialettica politica la più becera cultura statalista nel quadro dell’amministrazione dei beni pubblici. Ne è un esempio l’ultimo comunicato in materia di referendum nucleare del 15 maggio in cui, se da un lato giustamente si sostiene l’inutilità del nucleare per la Sardegna, dall’altro si fortifica tale orientamento con la patacca proveniente dalla peggior sinistra clientelare italiana: quella che prospetta una sedicente privatizzazione dell’acqua pubblica, mentre in realtà vi è all’orizzonte solo un concreto tentativo di sviluppare una maggiore gestione integrata delle reti di distribuzione dell’acqua rispetto ad enti che in Italia sono storicamente oggetto del parassitismo clientelare dei partiti italiani, ed in Sardegna, in misura particolare, di parecchie forze del centrosinistra italiano, il cui voto strutturato del territorio (ostile al nazionalismo Sardo) ha una sua componente anche negli enti di gestione dei servizi idrici.
Nel suo ultimo comunicato per il comitato “sì.nonucle”, Bustianu Cumpostu, leader di SNI, ha infatti parlato del rischio di una svendita dell’acqua pubblica ai francesi di Veolia: notizia circolante da giorni su internet e che all’evidenza ignora il fatto che in realtà la multinazionale Veolia è già impegnata da anni in Italia con alcuni investimenti nel settore idrico ed in mezzo mondo (così come altre aziende) in qualità di concessionaria dei servizi di distribuzione dell’acqua, senza particolari problemi a carico degli utenti. Problemi che in realtà si manifestano in maniera alquanto virulenta in Italia non tanto nel settore privato, ma su quello pubblico, circostanza che crea costi di gestione elevati a carico dei cittadini, servizi inefficienti ed un imponente apparato di potere ai partiti politici italiani che così dispongono di enti e para-enti in cui distribuire poltrone e benefici a questo o quel fiduciario di turno. Talvolta in commistione con i privati, un aspetto generato dall’assenza di un serio Antitrust, evidentemente piegato ai grandi poteri politici che amministrano il potere nelle sue articolazioni territoriali e che l’indipendentismo potrà combattere solo uscendo da un maldestro ed acritico retaggio marxista per entrare seriamente in Europa e parlare di liberalizzazioni. Su questo punto negli ultimi mesi ad esempio siamo intervenuti più volte, come sul tema dei Trasporti, contro l’oligopolio (ignorato dalla politica) dell’armatore Onorato, azionista di Moby Lines.
Alcuni, come Meloni (PDF), hanno giustamente identificato nell’eccesso di leaderismo una delle concause dei ritardi politici con cui l’indipendentismo si presenta nella richiesta di delega del voto. Un aspetto da noi sollevato più volte, sebbene non riteniamo utile rimarcare la completa estraneità dell’indipendentismo a coalizioni politiche e/o percorsi politici di movimenti italiani, purché tali movimenti non si esibiscano in patacche come quelle sopra ricordate e/o non trasformino l’indipendentismo in una mera appendice ideologica a corredo elettorale di terzi interessi politici.

Ci auguriamo pertanto che si prosegua nel dialogo tra le diverse componenti del nazionalismo Sardo, non solo indipendentiste. Come ci auguriamo che proseguano importanti battaglie politiche (come l’ultima verso Equitalia che ha portato in piazza un migliaio di Sardi), purché l’indipendentismo non torni indietro alla stagione del folk-ribellismo e del sensazionalismo fine a se stesso, privo di programmi, autoreferenziale e con una tipica petulanza ideologica che oggi rischia di tornare a coalizzarsi, marginalizzando le voci che nel bene e nel male stavano intuendo l’utilità di un percorso riformista (nonostante il loro settarismo). Ci riferiamo ai membri del ProgReS, ma anche a quelle componenti del sardismo interessate alle grandi riforme istituzionali.

L’indipendentismo insomma si guardi bene da una nuova deriva verso gli ambienti della sinistra italiana, esibisca propri programmi e si allei pure laddove opportuno, ma solo in base a questi piuttosto che alle patacche che gli elettori in passato hanno ampiamente e negativamente già giudicato.

Di Corda M. e Bomboi A.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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    2 Commenti

    • Lasciamo che i fatti si compiano e vedremo, la partita è aperta.
      Non posso certo non notare che a parlare di leaderismo eccessivo
      sia proprio Doddore che, con la sua autoproclamazione a presidente di
      Malu Entu, il conio di moneta nazionale con la sua faccia e il vino
      dell’isola con ancora la sua faccia, non hanno fatto dello stesso Meloni
      un politico di contenuti modesti umili ed inclusivi. La sua fattività
      politica poi è molto difficile da ricordare, non mi pare che possa vantare grosse battaglie politiche, se non qualche qualche arrostita di muggini a petto nudo, se non è folk questo! Così come il progetto “revisionista” (a mio avviso sovversivo e reazionario) di Progress non mi pare sia da prendere ne da diffondere come buon esempio. Però… se son rose pungeranno. Buon lavoro a tutti.

    • …apo cumpresu chi non t’andat bene nudda,…
      a comintzare chi sas iscias chimicas non sunt beras,…
      sende chi apo/amos notadu chi vintibator’oras pustis chi issas aparint,…
      e sa presentzia issoro durat oras e oras,…
      leende fromas in su fratempus divrescias,…
      mentres chi sas “” iscias de condensatzione “” isparessint in dziru de 25/30segundos e non si torrant a biere finas a cando non colat un’ateru aereu,chi issu matessi las produet…
      Po su restu m’andat bene su ch’at nadu chie est interbennidu innanti meu…
      cumbido su mere de sa “” tastiera “” a su cale no andat bene nudda,…
      a calare in mesu sa dzente e in s’ite fagher chi cussu cumportat,…
      po tocare cun manu e in sa realidade su chi sos ateros,…
      ma issu non mi paret…
      sunt faghinde,…
      puru cun eventuales imballios,…
      po poder mudare, o fagher su mediu possibile,…
      su chi male andat…
      Saludos…

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