CLS protesta per l’assenza della Lingua Sarda dal censimento ISTAT 2011

Su comitadu pro sa limba sarda esprime la sua più viva protesta per la cancellazione della minoranza linguistica sarda e catalana d’Alghero dal questionario del censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2011 distribuito in Sardegna.

In altre Regioni ad Autonomia speciale ove sono presenti minoranze linguistiche come la Slovena, Sud tirolese, Valdostana e Ladina, pur in maniera differenziata in relazione alla loro Autonomia, queste sono state prese in considerazione o nella predisposizione dei moduli nella loro lingua o nel censimento delle minoranze linguistiche interne.
Sono plurilingui le istruzioni per i rilevatori, così come i rilevatori stessi che sono stati a volte scelti anche in base alle competenze linguistiche di minoranza, mentre per quanto riguarda la Sardegna, che pur ospita la più numerosa minoranza linguistica della Repubblica (e totale maggioranza nell’Isola) la lingua sarda è stata cancellata come se non esistesse.
Assieme ad essa, sono scomparse le lingue alloglotte della Sardegna: Catalano d’Alghero, Sassarese, Tabarchino e Gallurese.

Per evidenziare la discriminazione vale un dato che non è solo statistico, il Gallurese che pur è minoritario in Sardegna rispetto al sardo, è parlato da una popolazione equivalente alla tedesca del Sud-Tirolo.
Non si è neanche ritenuto di utilizzare le opportunità del censimento per rilevare dati importanti sulla minoranza linguistica sarda, utili per definire meglio le politiche di tutela indicate nella legge 482/99 che, in attuazione dell’Art. 6 della Costituzione, tutela le minoranze linguistiche storiche. Legge che è, peraltro, largamente disattesa e depotenziata soprattutto nei riguardi dell’insegnamento del sardo e delle lingue alloglotte nelle scuole, lasciando colpevolmente spazio alla colonizzazione culturale e al genocidio bianco della lingua e dell’identità della nazione sarda.
Neppure si è colta l’occasione di una interlocuzione e collaborazione statistica con la Regione sarda che cerca, pur non avendo ancora la competenza linguistica nel suo Statuto vigente, di supplire alla legge statale n° 482/99 con la legge regionale n° 26/97.
La legge statale infatti non tutela il Gallurese, il Tabarchino e il Sassarese, e sarebbe stato utile registrare attraverso il censimento dati statistici e di volontà delle famiglie utili ad una tutela e sviluppo della lingua sarda e delle alloglotte.

Su comitadu pro sa limba sarda, ricordando che la Commissione europea per la democrazia (Commissione Venezia) del Consiglio d’Europa elenca tra i doveri degli Stati quello “di astenersi dal perseguire o incoraggiare politiche tendenti all’assimilazione delle minoranze” e ritenendo che al contrario anche questa “dimenticanza” dello Stato centralista sia da iscrivere nella pervicace politica di colonizzazione e assimilazione linguistica forzata dei sardi, ricorrerà con una vivace e argomentata protesta presso il Comitato consultivo della Convenzione quadro delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa, ratificato dall’Italia il 3 novembre del 1997, richiedendo una visita ispettiva in Sardegna perché si valuti direttamente il non rispetto della Convenzione stessa da parte dell’Italia nei riguardi della minoranza nazionale sarda ed in particolare per la sua preponderante politica di assimilazione nella scuola e nell’Università di competenza dello Stato centrale.

Mario Carboni, Cagliari 11/10/2011.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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