Referendum Sardegna 2012: il 6 maggio 10 SI per cambiare!
“Il referendum è un’occasione di cambiamento e non dobbiamo sprecarla” – Efisio Arbau (La Base).
Vi diranno che non è utile e vi diranno che la malapolitica continuerà a fare i suoi comodi. In questo modo rischierete di sospendere la democrazia aiutando proprio la casta che non vuole cambiare, quella che campa sui privilegi e sulle rendite di posizione.
Tutti uniti, in diversi schieramenti politici, la parte onesta e trasparente della nostra amministrazione regionale invita i cittadini a dare il proprio voto per dare un futuro migliore ai nostri figli.
E’ sufficiente un quorum del 33%, abbiamo già vinto la battaglia contro il nucleare, il 6 maggio si può cambiare. Con 10 SI si possono mandare a casa le province degli sprechi e del parassitismo politico; si possono abolire i consigli di amministrazione degli enti vicini alla Regione; si possono tagliare i costi e le poltrone dei consiglieri regionali; si può riscrivere lo Statuto Regionale in modo tale che migliori la nostra sovranità e il nostro benessere economico. E si potrà eleggere direttamente il Presidente della Regione senza che Roma decida le candidature al posto dei Sardi.
Pensate, il Presidente della Provincia di Nuoro Deriu ha addirittura usato i soldi di voi contribuenti per fare ricorso contro il referendum. I vostri soldi vengono usati per difendere la casta. Loro temono il vostro voto.
Le attuali competenze delle province possono passare alla Regione ed ai Comuni, avvicinando così i cittadini alla politica ed alle esigenze del territorio. Inoltre finiranno le solite promesse elettorali che ad ogni legislatura illudono le speranze di tante famiglie in difficoltà e che servono unicamente a “parcheggiare” questo o quel signorotto locale su una comoda poltrona o su qualche pubblico consiglio di amministrazione. Noi avremmo preferito abolire anche i costi delle Prefetture, ma oggi, solo andando a votare si può innescare un processo riformistico.
Ecco il testo delle 10 domande consultive e abrogative proposte dal Movimento Referendario Sardo contro le leggi che hanno istituito i privilegi e a favore di quelle per far crescere la Sardegna:
1. Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 2 gennaio 1997, n. 4 e successive integrazioni e modificazioni recante disposizioni in materia di “Riassetto generale delle Province e procedure ordinarie per l’istituzione di nuove Province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali?”
2. “Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 1 luglio 2002, n. 10 recante disposizioni in materia di “Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli amministratori locali e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”
3. “Volete voi che sia abrogata la deliberazione del Consiglio regionale della Sardegna del 31 marzo 1999 (pubblicata sul BURAS n. 11 del 9 aprile 1999) contenente “La previsione delle nuove circoscrizioni provinciali della Sardegna, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”
4. “Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di “Istituzione delle Province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia-Tempio?”
5. “Siete voi favorevoli all’abolizione delle quattro province “storiche” della Sardegna, Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano?”
6. “Siete voi favorevoli alla riscrittura dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna da parte di un’Assemblea Costituente eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi?”
7. “Siete voi favorevoli all’elezione diretta del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, scelto attraverso elezioni primarie normate per legge?”
8. “Volete voi che sia abrogato l’art. 1 della la legge regionale sarda 7 aprile 1966, n. 2 recante “Provvedimenti relativi al Consiglio regionale della Sardegna” e successive modificazioni?”
9. “Siete voi favorevoli all’abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli Enti strumentali e Agenzie della Regione Autonoma della Sardegna?”
10. “Siete voi favorevoli alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna?”.
Non è necessario votare 10 SI per tutti i quesiti, ma se lo ritenete opportuno, 10 SI saranno una rivoluzione politica da cui non si tornerà indietro!
L’intervista ad uno dei promotori referendari, l’On. Pierpaolo Vargiu: Entra.
Il volantino regionale ufficiale del referendum: PDF
Il comunicato della Confederazione Sindacale Sarda: DOC
Spot in Lingua Sarda:
Iscarica custu articulu in PDF
U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi
Io alla 5 e alla 10 voterò NO. 8 sono tante, ma 4 servono. Si presume un controllo più capillare del territorio e delle sue esigenze. Vorrei che poi i Presidenti delle Province fossero anche Presidenti della Regione a turno, come si fa in Trentino-Alto Adige, per fare in modo che a turno si affrontino le tematiche di ogni Provincia. Non credo nel taglio del numero dei Consiglieri regionali per il semplice fatto che già in questa maniera le minoranze non sono rappresentate (vedi noi sfigati indipendentisti), figuriamoci con un taglio di 30 consiglieri. Tutto il resto è SI.
bisogna che si faccia informazione a riguardo , nn se ne parla per niente !!!!!sono indignata
Se proprio ci sarà una brutta giornata e andrò a Votare questi Quesiti da imboscati visto chi li ha promossi..beh voterei 6 NO e 4 SI . Completamente in disaccordo su Province sarde e su taglio dei Consiglieri. Per il resto Nulla cambierà.. poi ci spiegheranno chi dovrà Cambiare il nostro Statuto fallito… soprattutto perchè un nuovo statuto autonomo che ci porterebbe sempre ad una sudditanza con l’italia che ha l’ultima parola ? Adiosu