Antitrust: Sardigna Natzione e Consulta Rivoluzionaria sostengono proposta U.R.N. Sardinnya
Dopo Fortza Paris, anche il movimento Sardigna Natzione e la Consulta Rivoluzionaria (IRS, MPS, Movimento Commercianti e Artigiani Liberi, ecc.) sostengono la proposta di U.R.N. Sardinnya per la formazione di un Antitrust Sardo. Idea che sta già trovando largo consenso anche presso altre sigle sardiste e di categoria come Altroconsumo Sardegna. Monitorare il mercato e sanzionare ogni alterazione a danno dei consumatori è una prima misura di sovranità amministrativa assolutamente necessaria per ogni moderna autonomia. Ricordiamo tuttavia che, proprio in Catalogna, l’istituzione di questo ente è stata possibile solo a seguito della riforma delle Statuto Autonomo (art. 154/2006, leg. 1/09, ACCO) ed in conformità con la legislazione europea in materia di authority e libera concorrenza. Pertanto, l’ipotesi di istituire un Antitrust autonomo da quello italiano deve essere accompagnato da una serie di riforme statutarie che, al fine di migliorare lo sviluppo del nostro territorio, devono poter guardare anche alla sovranità in materia fiscale, che riguarda la capacità di imposizione e di riscossione. Quest’ultimo è un tema portato avanti dal comitato del Fiocco Verde, che in Sardegna ha raccolto un consenso di oltre 25.000 firme in suo sostegno.
I movimenti Sardi devono marciare uniti e non a macchia di leopardo, solo attraverso le riforme i nostri imprenditori, i nostri lavoratori e i nostri concittadini, potranno disinnescare ogni stortura nel settore dei trasporti, del mercato energetico (e di tanti altri settori) per creare le condizioni dello sviluppo economico e sociale.
Adriano Bomboi,
U.R.N. Sardinnya, 08-10-12.
Non riesco a capire come si possano fare così tante proposte, ottime naturalmente,mettendo in secondo piano la necessità delle competenze statutarie necessarie che oggi non ci sono..
Lo hai ben sottolineato come per poter legiferare sull’Autority i sardi devono PRIMA averne la competenza.
Allo stesso modo la proposta di creazione di una Agenzia delle entrate e buonissima ma se fosse costituita ora potrebbe occuparsi SOLO delle ENTRATE PROPRIE della Regione e degli enti locali sardi. La gran massa della fiscalità è invece di competenza dello Stato centrale e non potrebbe essere gestita da una Agenzia delle entrate sarda, a meno chè lo Stato non ne devolva le competenze alla Sardegna.Cosa abbastanza non credibie dato lo stato di colonizzazione e di neocentralismo galoppante..
Altra cosa è modificare lo Statuto e restituire ai sardi la competenza sulla fiscalità in generale, cioè su TUTTE le entrate e non solo sulle ATTUALI ENTRATE PROPRIE, permettendo così di gestire tutta la massa finanziaria esatta in Sardegna e trasferire la quota dovuta allo Stato Centrale. Ma questo è futuro e possibile solo con la modifica dello Statuto ovvero con la delega e la devoluzione delle competenze fiscali alla Regione. Se così fosse la Regione assumerebbe le caratteristiche di uno Stato che appunto ha fra le principali quella della sovranità fiscale. Se guardi bene il Presidente catalano non chiede l’Indipendenza ma VUOLE lo Stato catalano. Puntà cioè non alla targa della ditta ma al mobili, il software,l’ardware e il capitale.Vuole la competenza primaria sulla fiscalità perr la Catalogna che così sarà quasi indipendente ma certamente STATO. La bandiera indipendentista la fa sventolare dalle masse per esorcizzare il centralismo spagnolo e far vedere che fa sul serio ed è pronto a tutto.
Lo stesso Salmond lo scozzerse, sta glissando sul referendum sull’indipendenza e lo agita come il toreo fa con la muleta rossa davanti al toro. Ma punta sulla MAXDEV, cioè il massimo di devoluzione, concedendo a Londra l’unione monetaria ( con la sterlina e non con l’euro ) dove la pietra più preziosa e la devoluzione sulla leva fiscale per portare a casa le tasse sul petrolio che farebbero correre la Scozia velocisimamente per poter pagare il welfare simil laburista che vorrebbero conservare.
Allora perchè non fare una battaglia decisa sullo Statuto e le sue competenze?
E’ un discorso lungo e a mio parere comporta svelare le vere deficienze dell’area sardista, nazionalitaria e neoindipendentista che fa demagogia, rischia di manipolare con messaggi sbagliati il suo possibile elettorato, perdendolo quando si eleverà davanti alle sue proposte il muro della Costituzione italiana e dello Statuto sardo, speciale ma come diciamo in tutte le salse impotente e amministrativo.Eppure la soluzione teorica è stata già trovata ed è un obiettivo politico irrinunciabile..
Me lo ha ricordato, postando in un dibattito su facebook alcuni articoli di una proposta di Nuovo Statuto, l’amico Nanni Loi che è stato senatore sardista…
Proposta di Legge Costituzionale- COLUMBU,LOI. Presentata il 13 Marzo 1991 alla CAMERA DEI DEPUTATI.Atto n° 5531. CAPO I-Riconoscimento della Nazionalità Sarda in Regione Autonoma. ” Art,1 – IL POPOLO SARDO,il territorio della Sardegna e delle sue isole,il mare territoriale e la cultura dei Sardi costituiscono la NAZIONE SARDA. 2-Essa è riconosciuta Regione Autonoma, sulla base dei principi della Costituzione e del presente Statuto Speciale….5- Tutelando l’indipendenza,l’ambiente,il lavoro,la cultura della Sardegna predispone per il suo Popolo condizioni di vita libera e felice e ne custodisce il DIRITTI NAZIONALI e SOCIALI contro ogni discriminazione.”- ” Art.2- 1.La lingua Sarda così come è comunemente usata nel territotio dell’Isola E ‘LA LINGUA DELLA NAZIONALITA’ ed è equiparata alla lingua Italiana:lo Stato e la REGIONE ne garantiscono l’uso ufficiale al pari dell’italiana…- “Art.49- 1. Il territorio della NAZIONALITA’,così come individuato nell’art.1 è costituito in Zona Franca, non è sottoposto al regime doganale dello Stato,ed ha un regime doganale,tributario e fiscale particolare regolato con legge Regionale,in armonia con la normativa CEE. 2. I prodotti d’ogni genere ed i servizi prestati da e per la Sardegna sono esenti dall’IVA. Essi sono soggetti alla sola normativa fiscale della Regione Autonoma. 3. La Regione concorda con gli organi della CEE la quota fiscale da versare per la contribuzione al bilancio Comunitario.”
In particolare ritornando al tema che hai sollevato, in quella proposta era fondamentale un articolo…
” ART. 50- Lo Stato non può imporre,nè esigere tributi di qualsiasi specie nel territorio della Nazionalità, ed ha il solo diritto ad una quota pari ad un decimo delle somme riscosse,quale contributo della Regione alle spese generali dello Stato.”ART.51-1. La Regione ha un proprio sistema tributario regolato con legge Regionale nel rispetto dei princìpi sanciti dalla Costituzione della Repubblica. 2. Gli uffici finanziari dello Stato esistenti sul territorio della Nazionalità sono trasferiti alla Regione”.
Stiamo parlando del 1991…. Ecco, oggi l’Autority e l’Agenzia sarda delle entrate hanno un senso , cioè potrebbero avere un senso concreto, solo acquisendo questa competenza..
Per cui ben vengano le proposte sulle quali stiamo discutendo , ma come hai fatto tu e faccio io bisogna sempre dire e non sottovoce o presentae scritto in piccolo come nei contratti truffaldini delle assicurazioni, che prima bisogna cambiare lo Statuto e quindi fare una battaglia in questo senso.
Oppure con maggiore onestà fare questa battaglia per presentare esempi di come si potrebbe stare meglio con un nuovo Statuto..Come si potrebbe operare con elementi di sovranità decisivi.
Al contrario si prende in giro la gente e si cerca di manipolarla con false promesse. Ma è finito il tempo nel quale si legavano i cani con la salsiccia..
Pienamente d’accordo Mario, purtroppo in bona parte del nazionalismo Sardo non è ancora maturata la consapevolezza che la riforma statutaria è proprio la base per l’esercizio delle varie competenze. A noi spetta il compito di ricordare ai tanti lettori e indipendentisti che oltre al contenitore devono esserci i contenuti.
Spero che Meloni e altri della Consulta leggano il commento di Mariu, perché è proprio riformando lo Statuto che dobbiamo ripartire (ho visto che Giacomo Meloni ha commentato un articolo di questo giornale online, di recente; quindi, mi chiedevo se…).
OT
Intanto, il Calzificio Queen è finito sotto i riflettori per l’arresto di Casella a seguito del suo fallimento dichiarato dal tribunale di Oristano.
Adriano, se puoi, scrivici un articolo. In altri blog ho già girato la notizia (la notizia è questa, l’ho letta qui: http://manca-indipendentzia.org/ita/attivita/approfondimenti/item/398-sa-tr%C3%A0mpa-manna-de-sa-queen-e-de-sos-sindacatos-italianos.html) e qualche articolo l’hanno fatto (http://sumolentisardu.wordpress.com/2012/10/09/il-calzificio-queen-e-la-parabola-di-sergio-casella-ennesimo-imprenditore-prendi-i-soldi-e-scappa-dalla-sardegna/). Gratzias pro s’attentione.
Scusa, Adriano, ma la vicenda Queen non è forse importante quanto l’Alcoa e le altre industrie coloniali???
Salve,
lo è certamente. Ma ci sono diverse aziende in crisi e oltre a trattare le più note, bisognerebbe anche parlare della miriade di piccole attività che ogni semestre chiudono i battenti. Occuparsi di tutti non è possibile, per questo si è dato spazio ad alcuni casi nei quali si può spiegare il limite dell’attuale classe dirigente di fronte a questi problemi.
OT
Adriano,
Sono giorni che non scrivete più un articolo… Ma ite bi at?
Comente, chi no b’at prus novas?
Ciao Marco, generalmente Sa Natzione ha un aggiornamento mensile (prevalentemente il primo giorno di ogni mese), siamo alla 77sima edizione. Ma saltuariamente ci sono anche vari articoli sparsi nel corso del mese.
A breve i nuovi
Ah, è un mensile? :huh:
Grazie per avermi tranquillizzato: cado dalle nuvole, seguendovi da poco..
[...] U.R.N. Sardinnya potrebbe far parte a pieno titolo della Consulta Rivoluzionaria, a cui, oltre ad aver fornito il tema della lotta ai Trust, auguriamo comunque proficui risultati. Bisogna pertanto far presente che già il movimento Fortza [...]