Elezioni Politiche 2013: Quali partiti Sardi votare?
Tempo di elezioni. Ancora una volta i partiti italiani verranno a chiedere il vostro voto, fingeranno di non aver avuto nulla a che fare con il Governo Monti e con una tassazione ai cittadini fra le più alte d’Europa (statalisti spacciati per “liberisti” al punto da far apparire dei dilettanti i vecchi governi sovietici). Dei partiti italiani che in Sardegna continuano a catapultare candidati esterni al territorio ed alle nostre esigenze. Partiti corresponsabili del debito dello Stato verso la Regione per miliardi di euro; corresponsabili della mancata metanizzazione dell’isola ma anche della sua mancata infrastrutturazione. Partiti che parlano di TAV ma non di S.S. 131 o del collegamento Olbia-Sassari; partiti che non avviano le zone franche, già sancite dallo Statuto Autonomo, per rilanciare la nostra economia; partiti che non avviano la legge sull’Agenzia Sarda delle Entrate; partiti che non si occupano delle bonifiche ambientali nelle aree industriali dismesse (e da dismettere); partiti che non si occupano del problema dei Trasporti e che non promuovono il rilancio della specificità storica, culturale e linguistica come pilastro dello sviluppo collettivo. Partiti che si occupano del Monte dei Paschi di Siena piuttosto che del Credito Sardo (come se qui la politica ne fosse estranea); classi dirigenti conservatrici e indifferenti al conflitto di interessi che anima le fortune di grandi gruppi energetici a danno dei cittadini e del costo del lavoro. E il Movimento 5 Stelle Sardo cosa propone? Per questi ed altri motivi, vi invitiamo a non votare i partiti italiani e a dare la vostra fiducia a quelli Sardi, così come succede in ogni Autonomia che si rispetti, dove i cittadini consapevoli scelgono i veri movimenti politici del territorio. Il voto utile è quello di occuparsi dei nostri bisogni e del nostro futuro.
Tuttavia, anche stavolta la Sardegna arriva impreparata e frantumata con le sue forze politiche all’appuntamento elettorale con il Parlamento Italiano, e malgrado tanti fra noi siano consapevoli di non poter esprimere valide candidature per dare degna rappresentanza dell’isola a Roma, ancor più dannoso sarebbe votare nuovamente le organizzazioni politiche italiane, stataliste e centraliste, che tanti danni hanno causato alla nostra economia ed al nostro diritto ad una equa programmazione sociale.
E’ vero, noi crediamo poco in questa competizione elettorale, arrivando persino a considerare l’astensione come un legittimo rifiuto del cittadino nei confronti di una politica spesso corrotta e certamente indifferente. Ma dalla frammentazione potrebbe nascere una nuova politica. I movimenti IRS, ProgReS, Fortza Paris e RossoMori infatti inizieranno ad occuparsi delle prossime elezioni regionali. Manca Democràtica ha consigliato libertà di coscienza e Sardigna Libera, ben rappresentata dall’On. Claudia Zuncheddu, ha giustamente parlato di occasione persa per riunire tutte le forze territoriali attorno ad una coesa piattaforma politica, anche perché il nazionalismo Sardo non può più essere ridotto alla sola testimonianza politica. Un ruolo che evidentemente ci consegnerebbe verso un marginalismo che non porterebbe alcun beneficio alla collettività. Non abbiamo saputo sfruttare bene la difficile legge elettorale con la quale i Sardi, in qualità di minoranza nazionale, devono potersi misurare. Ciò non toglie che ad ogni cittadino, ma anche ad ogni forza politica seriamente autonomista ed indipendentista Sarda, spetti il diritto di scelta e di rappresentanza. Il diritto di scegliere se votare il movimento i cui programmi rispecchiano meglio le sue aspettative, oppure il diritto di astenersi dalle votazioni, in chiaro dissenso con la politica romano-centrica. Ma, in attesa di sviluppare una seria piattaforma politica Sarda, alle elezioni del 24/25 febbraio potrete scegliere fra il Partito Sardo d’Azione (sostenuto da Il Quinto Moro); la lista Indipendenza per la Sardegna/Soberania (sostenuta da Sardigna Natzione); ed il movimento M.E.RI.S.
Fortza Paris!
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Gruppo U.R.N. Sardinnya – Natzionalistas Sardos
[...] Ah, ma ci sono anche i partiti sardi in lizza: Elezioni Politiche 2013: Quali partiti Sardi votare? [...]
Sardigna NO ESTE italia: IL 24/25 Febbraio 2013 PERilBENEdiTUTTI i Sardi e della Sardegna NON ANDARE a votare.
Per un INDIPENDENTISTA Sardo Dire NO a s’italia a tutto ciò che propina non significa negare tutto tanto per rinnegare ma perchè (SIGNIFICA) essere COERENTI con s’INDIPENDENTZIA de su populu Sardu
http://mario-wwwmarioflorecom.blogspot.it/2013/01/annu-doxi-annus-de-ribellia.html
Non si crea un nuovo stato dal nulla. Per poter cominciare a muovere le acque serve in primo luogo avere qualcuno a Roma che possa far valere i diritti dei sardi. Ecco perché il non voto è un errore.
In secondo luogo è l’ennesima occasione persa. E’ tempo che queste sigle vengano riunite in un unico movimento. Basta con le lotte interne e gli interessi personali. E’ tempo di mettere gli ideali in primo piano e lasciare perdere la voglia di fama e di potere. Siamo così frammentati perché evidentemente non ancora pronti per combattere questo obbiettivi.
Manca una persona di spessore, che possa riunione i vari gruppi indipendentisti. Manca, (per carità, con tutte le differenze del caso) un grillo sardo, capace di essere ascoltato da tutti coloro che vogliono finalmente avere la loro isola. E’ normale che le persone possano avere differenze di opinioni, di idee ed ognuno abbia un’ordine di priorità diverso su ciò che è importante, ma questo non giustifica una frammentazione così elevata che ormai è diventata insostenibile e che confonde le persone allontanandole dallo spirito indipendentista.