FP: Una centrale a biomasse ad Assemini
Riceviamo e Pubblichiamo:
Sono iniziati il 4 luglio i lavori per la realizzazione di un polo energetico alimentato a biomassa, in territorio di Assemini nell’area industriale di Macchiareddu, tra la 2^ Strada e la Dorsale Consortile, in prossimità del parco eolico.
L’impianto risulta commissionato dalla Powercop Srl di Sesto San Giovanni (MI). Stando a quanto riportato nello studio di impatto ambientale, la realizzazione della centrale, dovrebbe rientrare in un Accordo di Programma denominato: “Progetto di Riconversione di Villasor (CA)”. Accordo che nasce con la cessazione della bieticoltura che faceva capo ad una serie di zuccherifici dismessi di proprietà della Eridania Sadam, Gruppo Maccaferri. La centrale in questione, verrebbe realizzata per garantire energia destinata al mantenimento dell’impianto nella misura del 12%, mentre il rimanente 88% da immettere nella Rete di Trasmissione Nazionale. L’impianto dovrebbe assorbire quasi 340 mila tonnellate l’anno di biomassa per sviluppare una potenza energetica di 50 MW. Dallo studio di impatto ambientale non risulta nulla sulla ricaduta occupazionale. Oltre a non essere scongiurato il rischio di provenienza di biomassa non sarda, ci poniamo il problema dell’impatto ambientale che questa potrebbe avere in un’area già gravemente compromessa da inquinamento. Del resto, l’area individuata, non è distante dal compendio di Monte Arcosu, Santa Gilla, dalle aree Sic (Siti di Interesse Comunitario), da aziende di produzione e commercializzazione di prodotti alimentari e dalla città di Capoterra che già assorbe tutti gli inconvenienti dell’inceneritore Tecnocasic. Già lo scorso mese di novembre, la stampa nazionale, aveva reso noto i dati del Ministero della Salute. Assemini risulta tra le città più inquinate d’Italia. Dai dati si evince che per ‹‹uomini e donne è presente un eccesso di mortalità per le malattie dell’apparato respiratorio e un difetto, per i soli uomini, per le malattie circolatorie. Il tumore della pleura è in eccesso in entrambi i generi››. La causa sarebbe attribuibile ‹‹alla presenza di impianti chimici e discariche››. Dal Dipartimento di Sanità Pubblica, sezione Medicina del Lavoro, dell’Università di Cagliari, è stato pubblicato su “Epidemiologia e Prevenzione”, che la popolazione maschile residente nel distretto di Cagliari ovest, esclusa la città di Cagliari, presenta un elevato rischio di contrarre forme di leucemie. Di non minore rilevanza sono il numero incontrollato delle antenne per la telefonia mobile che nel territorio asseminese non risultano sottoposte a monitoraggio, così come la permanenza incontrollata dei cumuli di detriti abbandonati nel centro urbano dalla vecchia Laveria (ora di proprietà della Regione sarda).
Non è nostro intendimento impedire lo sviluppo, ma capire quale utilità abbia per le aree coinvolte. Perciò ci rivolgiamo alla neo amministrazione comunale di Assemini per sapere se sono al corrente della realizzazione di questo impianto e se sono state disposte, a suo tempo, tutte le azioni legalmente necessarie. Ricordiamo che già in passato avevamo scoperto che l’impianto eolico citato, funzionante da anni, non aveva mai versato nelle casse comunali un solo centesimo di quanto pattuito e previsto. Fatto grave che lascia ancora non pochi dubbi sull’avvenuto saldo del debito e sulla regolarità dei pagamenti. A ciò si aggiunga che in Sardegna si produce già energia in quantità superiore al fabbisogno, seppure i sardi la pagano ben il 40% in più rispetto al resto d’Italia.
Massimo Carboni, Fortza Paris – 17-08-13.
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Redazione SANATZIONE.EU