Trasporti: una positiva esperienza con Go in Sardinia. E la concorrenza?
Di Roberto Melis.
Lo scorso 27 giugno ho navigato a bordo della nave denominata “Sophocles V” (ANEK, oggi Go in Sardinia). Per generare il biglietto è possibile accedere al sito internet goinsardinia.it, ma per provarne l’efficienza, ho deciso di affidarmi ad una nota agenzia di viaggio di La Spezia, città nella quale mi trovo spesso per lavoro. L’agenzia ha riscontrato notevoli difficoltà, tanto è vero che, dopo una lunga attesa di un ora, caratterizzata da telefonate alla compagnia di navigazione, l’operatrice voleva costringermi a desistere, a suo dire, sia perché le agenzie non hanno delle particolari convenzioni con “Go in Sardinia”, sia perché la dirigenza di questa nave avrebbe “un brutto carattere”, poi perché la Moby avrebbe riservato per me 10 euro di sconto sulla tratta Livorno-Olbia da me richiesta, mentre la Sardinia Ferries nel suo servizio sarebbe “più sicura”. Successivamente ho fatto notare all’operatrice che nonostante la Moby avesse riservato per me tale sconto, a parità di prestazioni per la tratta in questione, i costi del biglietto per le compagnie di Onorato erano superiori di circa 85 Euro rispetto alla Go in Sardinia. Il servizio comprendeva l’imbarco di un passeggero residente in Sardegna, munito di auto superiore ai 4 metri e con il passaggio ponte. Il preventivo per la Moby e la Sardinia Ferries era rispettivamente di 165 e 170 euro, contro gli 85 euro di Go in Sardinia.
Dopo la mia osservazione l’operatrice dell’agenzia si è offerta di darmi un “disinteressato” aiuto stampando il biglietto con la nuova compagnia privata, ma a condizione del pagamento di una commissione di 10 euro per il servizio di mediazione. Con la stampa del biglietto è arrivato anche un buono sconto di 10 euro da utilizzare su tutti gli Auchan della Sardegna.
Sbrigati i formalismi, una volta imbarcato sulla nave, ho notato che, nonostante ci sia ancora qualche dettaglio da perfezionare (mancano un po di prese elettriche rispetto agli standard di comodità degli utenti), il clima di bordo porta immediatamente alla Sardegna. Sono varie le pubblicità sui prodotti e sui servizi locali, si trovano persino le pubblicità del museo di Cabras, con le immagini dei giganti di Monte Prama. Sulle paratie si trovano raffigurazioni degli Shardana con le tipiche imbarcazioni a loro attribuite, quasi ad evocare il popolo millenario di navigatori che solcava il Mediterraneo. Per la Moby invece non avreste faticato a trovare persino i quadri di Maradona con la vecchia maglia del Napoli e lo sponsor Buitoni, senza alcun richiamo sulla destinazione del viaggio, la Sardegna. Ma sono i servizi elementari a denotare una buona accoglienza della Go in Sardinia. Ad esempio il servizio bar/ristorazione, a differenza degli altri operatori, rimane aperto per tutta la durata del viaggio, con la possibilità di acquistare prodotti tipici del nostro settore agroalimentare, come un piatto di culurgionis o di gnochetti Sardi, compresi vini dell’isola. Ambienti pulitissimi e offerte promozionali sulla destinazione connesse agli sponsor della compagnia.
I privati di Go in Sardinia dunque hanno manifestato sinora una discreta organizzazione, a fronte delle difficoltà di avviare una compagnia di navigazione in un mercato reso difficile da una concorrenza che opera in regime di quasi assoluto monopolio, a partire dall’acquisizione dell’Alitalia dei mari Tirrenia da parte del gruppo CIN. Una positiva realtà emergente che ci auguriamo possa avere un solido futuro, malgrado le tante note dolenti che affliggono la Sardegna.
In una nota su Facebook, la dirigenza di Go in Sardinia ha comunicato l’intenzione di cercare nuovi soci per avviare nuove linee con altri porti (info: 388.0523239).
Moby Lines & associati non sono rimasti a guardare, e nei mesi scorsi hanno adottato una campagna pubblicitaria nei maggiori quotidiani Sardi per mostrare la “sardità” del loro servizio, e per rispondere agli attacchi di quanti hanno accusato la loro strategia commerciale di avere caratteri monopolistici.
Massimo Mura, Edmondo Tanca e Pierre Canu, responsabili del gruppo, hanno voluto rigettare le polemiche affermando: “Noi siamo Sardi e non siamo sinonimo di monopolio, oltre a Moby e Tirrenia, altre cinque compagnie collegano la Sardegna al continente, inoltre la Moby applica uno sconto per i residenti in Sardegna pur non ricevendo un euro di contributo dallo Stato”.
Da parte nostra sul mercato marittimo rispondiamo con alcune misure che vorremmo veder sollecitate dalla politica:
A) L’avvio della zona franca, con la contestuale defiscalizzazione delle accise sui carburanti; B) L’avvio di un percorso legislativo che porti la Regione a legiferare in materia di Antitrust in modo autonomo da quello italiano; C) La facoltà della Regione di sviluppare la piena titolarità esclusiva in materia di Trasporti e titolarità delle rotte.
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U.R.N. Sardinnya ONLINE
Sono un’agente di viaggio e sono sardo, purtroppo devo ripetere quello che la collega di La Spezia ha giustamente affermato: il Consorzio di operatori (la cui idea è per me ottima aggiungo)in sostanza praticamente non lavora con le agenzie viaggio. E’ gia difficile lavorare con le commissioni all’osso sulle compagnie “vecchie” che pagano 7-8 % di commissioni. Mi spiego meglio, se un cliente viene in agenzia e fa emettere un biglietto da 300 euro, le compagnie all’agenzia corrispondono quella percentuale solo su una parte della tariffa, metti quindi 7-8 % ma a volte se lavori molto anche 10% calcolato su 200 di quei 300 euro, quindi 15-20 euro, se poi magari mi paga con la carta di credito devo levare altri 4-5 euro. Appena sufficienti a coprire le spese vive figuriamo non poter mettere su i “diritti di agenzia”. L’anno scorso alla domanda al telefono dei ben poco professionali addetti al telefono della Goinsardinia se pagassero o meno commissioni la risposta è stata che ci dovevo pensare io perché non pagavano commissioni e dovevo farlo per il “bene della Sardegna”, salvo poi avere notizia che la stessa ad alcune agenzie non sarde pagasse delle percentuali di commissioni. I pochi biglietti che ho venduto li ho venduti su richiesta del cliente (in effetti quella volta costavano meno) ma ricaricandoli di 15 euro di diritti di agenzia che a te sono sembrati strani, tu lavoreresti gratis? Se un cliente si affida a noi affida anche la gestione del biglietto, del suo viaggio, se poi come è capitato la nave in quella data non è partita secondo te lo stesso se l’ha presa solo con la compagnia e con me non ha urlato? Ti chiedo di non giocare con il lavoro degli altri anche se ti sembra semplice (ti assicuro che non lo è) dando patenti da splendidi a persone di cui invidio e plaudo il progetto, ma che per scelta non “parla” con chi come noi agenti di viaggio. Chi decide di fare il biglietto in agenzia invece di farlo online è chi vuole una consulenza da parte di una persona reale, dovremmo lavorare gratis per quello?
Ringrazio Michele Floris per il suo intervento. Essendo un agente di viaggio, lei conosce più di me i rapporti che esistono tra agenzie di viaggio e il consorzio di operatori. Io non ho detto che le agenzie dovrebbero lavorare gratis, ma ho semplicemente riportato la mia esperienza. Attendere un ora per l’emissione di un biglietto dalla responsabile di una agenzia viaggi che ti invita a desistere e a scegliere altri operatori tradizionali per quella tratta, per motivi che al cliente non interessano, non è sinonimo di funzionalità. Ci sarà qualcosa da migliorare, da parte delle agenzie di viaggio e anche da “go in sardinia”. Sinceramente ho pensato da subito, che “go in sardinia” fosse una compagnia “scomoda” per le agenzie di viaggio. Sicuramente è una compagnia scomoda per la concorrenza di Vincenzo Onorato e per i suoi soci.
[...] un agente di viaggio e sono Sardo, purtroppo devo ripetere quello che la collega di La Spezia ha giustamente affermato: il Consorzio di operatori (la cui idea, aggiungo, è per me ottima) in [...]
Go In Sardinia testata l’anno scorso, constatato vari problemi anche dovuti all’inesperienza… Non mi sono sbagliata, ci sono passeggeri che aspettano il rimborso da molto tempo, che hanno avuto grandi disagi, anche in presenza di bambini e anziani. Credo che Go In Sardinia chiuderà i battenti presto, non ha e non avrà futuro.
Per pura curiosità, ho sempre letto la pagina Facebook di Go In Sardinia (che non è aggiornata dal 2 Ago 2014!) l’entusiasmo di molti passeggeri, tra cui il mio lo scorso anno, era davvero tanto perchè con costi ragionevoli si poteva raggiungere la Sardegna. La cosa più grave è che i passeggeri cercano di contattare il Call Center della compagnia e non riescono a mettersi in contatto, sulla loro pagina Facebook dialogano i passeggeri fra loro ma un loro responsabile nemmeno li calcola. Inviano a singhiozzo gli sms di avviso per il rinvio di molte ore addirittura di uno/due giorni il viaggio.
Si apprezza lo sforzo di voler portare in Sardegna molte persone facendo pagare loro un biglietto con un costo ragionevole, l’inesperienza e l’incompetenza emerge sempre più.
Speriamo che questa situazione venga presto risolta e che i passeggeri vengano rimborsati e risarciti in modo soddisfacente anche se la compagnia non andrà avanti. Dispiace per gli imprenditori Sardi ma è così. Detto da me che sono Sarda.
Che anche le testate di rilievo si occupino di questo problema, non solo la stampa locale.
Adesso mettono in dubbio la lettera che l’ AD di Go In Sardinia (e si dovrebbe dire Go To moto a luogo e non in che vuol dire stare in un posto, luogo) ha inviato al Governo e che La Nuova Sardegna ha pubblicato. Certa è la bufala delle meduse giganti nel mare d’Ogliastra: quest’estate non ne ho visto manco una, nuotato benissimo. E’ un’azienda destinata a fallire punto e finito, l’anno prossimo nonostante abbiano già promesso prezzi ulteriormente vantaggiosi ed altrettanti sconti ai clienti danneggiati, solo ed esclusivamente a loro, non credo abbondino le prenotazioni. La mia prenotazione non l’avranno di sicuro. Eppoi visti i disagi che hanno causato, dovrebbero essere loro a pagare i biglietti ai passeggeri non loro stessi e poi rimborsarli.
Si prevede il fermo permanente di Go In Sardinia, insomma non navigherà più.
Speriamo riescano a rimborsare tutti, in tempi brevi.
Speriamo inoltre che le altre compagnie il prossimo anno non aumentino ancor di più i costi altrimenti devo raggiungere la mia Terra a nuoto.
Menomale che tutta la stampa Italiana si occupa di questo evento molto spiacevole.
Dispiace molto che ci sono persone che a causa di questo disagio molto pesante, dicono mai più in Sardegna. Che dire… L’ignoranza abbonda, c’è chi dice che la Sardegna dovrebbe essere più umile e considerarsi un’ Isola come tutte le altre: forse non ha visitato bene la Sardegna, anzi non ha voluto conoscerla perchè è un Isola Speciale e non lo dico solo io da Sarda Doc! Chi vuole tornare il prossimo anno sarà il benvenuto chi non vuol venire (come al solito) non sa cosa si perde.