Pigliaru parla, la Difesa agisce: il 22 settembre ripresa delle esercitazioni nei poligoni Sardi

Di Adriano Bomboi.

A Roma sono rimasti “impressionati” dal discorso del governatore Pigliaru in Consiglio Regionale contro le servitù militari. Così impressionati che hanno risposto con pernacchie. Infatti non ci sarà nessuna moratoria ai test, l’agenda delle esercitazioni va avanti, e il 22 settembre si sparerà a Quirra-Capo San Lorenzo e sulla costa di Teulada, mentre le avide mani dello Stato centrale conteranno i bigliettoni che verranno incassati anche da questa impresa.
Oggi nei cieli dell’abitato di Siniscola, in Baronia, attorno alle 13 e 30 sono passati due jet militari a bassa quota, condotti da un equipaggio di balordi, in evidente violazione delle regole che vietano il sorvolo ad una altezza tanto ravvicinata. Succede da sempre e in mezza Sardegna, col rischio di drammatici incidenti che potrebbero causare una strage. Oltre che malori a carico di quella fascia di popolazione anziana o che soffre di cardiopatie, a causa del suono dovuto allo spostamento d’aria. Ma nessuno protesta.

Il giornalista Vito Biolchini mi chiede con quali armi potremmo liberarci di queste servitù, io potrei chiedere a Biolchini come mai in passato ha sostenuto una Costituzione che ci vieta, in quanto Regione, di opporci a queste fregature. Se la sinistra regionale non inizia a mettere in discussione la struttura delle nostre istituzioni, significa che continuerà a lamentarsi della tegola che ci piomberà puntualmente sulla testa senza mai fare nulla per aggiustare il tetto.
Ciò premesso, una prima risposta alla domanda di Biolchini, e che mi è stata posta anche dal sociologo Marco Zurru, la troviamo nello stesso discorso di Pigliaru. Oggi sappiamo che l’Esercito ha distrutto circa 13 insediamenti nuragici provvisti di torri all’interno di un sito comunitario protetto. E’ una devastazione unica nel mondo occidentale, uno Stato del G8 rade letteralmente al suolo un patrimonio tutelato. Significa che mentre in passato la sinistra si sbracciava nelle piazze per la Costituzione, dei signori in mimetica avanzavano con le ruspe per spianare un sito archeologico trasformandolo in parcheggio per mezzi blindati, mentre altri siti venivano parzialmente abbattuti da colpi di artiglieria durante le esercitazioni. Di tutto questo all’interno del discorso di Pigliaru non c’è traccia, neppure nella sua richiesta di ridimensionamento dei poligoni, con la diminuzione di 7.000 ettari. Che significa? Che Pigliaru non sta utilizzando tutti gli strumenti legislativi a sua disposizione per ostacolare le nefandezze della Difesa sul nostro territorio. La linea scelta dal governatore è esclusivamente politica ed eccessivamente morbida. E’ deficitaria sul piano legale, perché, essendo Pigliaru forse mal consigliato da qualcuno dei suoi, si è concentrato unicamente nella denuncia degli incendi di Capo Frasca, ignorando il resto. E’ passato il messaggio politico che un civile non può modificare casa sua senza causare un abuso edilizio, mentre un militare può distruggere impunemente un patrimonio della collettività senza pagarne i danni. Danni che non hanno responsabilità penale e finanziaria. Pigliaru si è limitato a dire che serve uno studio sul mancato sviluppo che i poligoni comporterebbero, si sarà scordato di valutare i problemi già causati.
Biolchini inoltre confonde il ruolo istituzionale di Pigliaru con quello degli indipendentisti: se il primo può scegliere una tattica negli stretti spazi che la legislazione italiana gli consente, agli indipendentisti rimane il ruolo dell’intransigenza, senza la quale il tema non avrebbe toccato gli attuali livelli di attenzione (incluse le azioni di Unidos e la linea editoriale de L’Unione Sarda). Non possiamo pretendere che Pigliaru e il movimento anti-basi condividano le stesse forme di lotta, ma neppure che il movimento debba essere unicamente speculare all’azione di Pigliaru. Proprio perché si tratta di una complessa partita a scacchi l’indipendentismo non avrebbe mai potuto procedere chiedendo una parziale dismissione, o sarebbe passato un altro messaggio politico, quello di pensare che, tutto sommato, “i poligoni che sparano proiettili all’uranio impoverito sono utili allo sviluppo del territorio”. Perché con quest’ultimo messaggio Pigliaru non avrebbe aperto neppure la debole vertenza attuale.
Il governatore da parte sua, oltre all’approfondire la linea legalitaria di cui sopra, pur non avendo molti spazi di manovra, manca della volontà di esercitare una pressione maggiore sullo Stato centrale (prima ho citato i jet a bassa quota), ma si trovano numerosi espedienti e pretesti coi quali martellare la Difesa italiana per fargli capire che il tempo in cui tutto gli era concesso è finito. Contestualmente bisogna aprire col primo ministro italiano una vertenza complessiva della questione Sarda, senza farci impelagare nei classici tavoli tecnici dei singoli ministeri. Ma tale vertenza produrrebbe risultati solo se abbinata a) ad una miliardaria richiesta di risarcimento danni; b) ad uno sviluppo della sovranità Sarda incentrata sulla riforma dello Statuto Autonomo, con la revisione dell’autonomia fiscale e culturale (non mi pare tuttavia che la Giunta sia impegnata su questo versante). E senza questi elementi a Roma comprendono che non facciamo sul serio. I sovranisti poi vorrebbero fare uno Stato, ma per il momento ai lavori pubblici faticano anche a terminare una superstrada. Forse si stanno perdendo di vista gli obiettivi primari.

Al movimento indipendentista invece rimane l’arma dell’ostruzionismo tramite la non violenza: cioè ad esempio potrebbe bloccare materialmente il passaggio dei mezzi blindati in comunicazione fra i poligoni Sardi. Nel 1969 l’iniziativa di Pratobello funzionò – non tanto per la manifestazione in se – ma perché la presenza fisica degli orgolesi occupò l’area su cui doveva sorgere un poligono di tiro. E lo Stato, non potendo reprimere con la violenza così tante persone senza crearsi danni di immagine, si ritirò. Dubito però che nel PD che manifesterà a Capo Frasca ci sia l’idea di sporcarsi la cravatta.

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