Tassa di sbarco: Ci scrive Anna Maria Busia (CD) ed ecco la mia replica

Di Adriano Bomboi.

A seguito dell’articolo contrario all’adozione di una tassa di sbarco, Anna Maria Busia (Centro Democratico), fra le proponenti della nuova tassa, ha così replicato:

“Il collega consigliere Crisponi (RS) ha parlato di una tassa di soggiorno in un comunicato stampa e non ha presentato nessuna proposta di legge. Suggerirei più prudenza nelle informazioni. Per il resto rimando ai numeri forniti durante la conferenza stampa. Il resto sono chiacchiere inutilmente demolitive”.

Gentile Busia, nel novembre 2014 feci presente ai Riformatori Sardi le stesse argomentazioni con le quali ancora oggi ritengo inopportuna una tassa di sbarco, circostanza che potrebbe aver indotto l’on. Crisponi a desistere dal portare avanti un’iniziativa simile a quella che oggi ha presentato Centro Democratico, SEL e Partito dei Sardi.

Prendo atto che le argomentazioni contrarie alla vostra proposta sono inquadrate come “chiacchiere demolitive” e mi permetto di aggiungere una ulteriore “chiacchiera”, ma che a mio avviso costituisce una seria argomentazione: le istituzioni spesano il co-marketing che alimenta i vettori aerei low cost, ma anche la convenzione Tirrenia che costa oltre 70 milioni di euro dei contribuenti.

Domanda: dopo aver messo in piedi un assistenziale sistema dei trasporti (che impedisce a qualsiasi nuovo vettore di sviluppare concorrenza, favorendo precisi oligopoli), intendete aggiungere addirittura una tassa di sbarco? Si rasenta il grottesco.

In secondo luogo, le stime da voi esposte sui presunti benefici della vostra idea non tengono conto degli effetti distorsivi al ribasso che si creerebbero nei flussi in entrata all’annuncio dell’eventuale adozione della tassa.

In terzo luogo, giustificare una nuova tassazione turistica destinata al decoro ambientale, mentre diversi Comuni sardi sono occupati anche a causa degli eccessivi costi clientelari per i servizi di raccolta dei rifiuti, significa aver perso ogni contatto con la realtà. Qualora sia interessata, potrei metterla in contatto con alcuni piccoli imprenditori che vivono di stagionalità e che in queste ore si sono uniti alle proteste, ma dubito che sarebbero gentili come il sottoscritto.

Infine, sono del tutto fuori luogo alcuni paragoni che confonderebbero la nostra qualità ambientale con l’efficienza ricettiva di località come Rimini, che a differenza della Sardegna presenta un modello diversificato di industria turistica. Mentre nell’isola è sufficiente un giorno di pioggia estiva per provocare la desertificazione dei commerci, in terze località balneari esistono strutture come acquapark ed altri servizi destinati a compensare la monocultura ricettiva del nostro comparto. E contro ogni ragionevole dubbio, nuove tasse non aiuteranno sicuramente alcun imprenditore a sviluppare nuovi investimenti.

La deduzione è che i proponenti di CD, SEL e PdS non hanno una valida competenza relativa al complesso sistema dei trasporti dell’isola, né hanno sufficienti informazioni sul quadro ricettivo sardo, e non sono in grado di sviluppare adeguate argomentazioni in grado di sostenere un ulteriore balzello a danno del nostro settore terziario.

Vi chiediamo pertanto di accogliere le critiche che in questi giorni sono state mosse dalla società civile e dagli operatori commerciali al fine di ritirare una ingenua e dannosa proposta di legge.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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    5 Commenti

    • La ringrazio per le osservazioni, ma sono prevalenti oltreche’ le cose che mi hanno indotto a presentare la proposta di legge anche i contributi ( numerosi) di chi e’ favorevole alla proposta.

    • Curiosità’: perché non mi ha risposto su Sardegna soprattutto?

    • Dirigo Sa Natzione e collaboro con Sardegna Soprattutto.

    • Grazie. Un’ottima occasione per seguirLa. Sardegna soprattutto la seguo già’

    • Tasse, tasse ed ancora tasse per soddisfare gli appetiti della “belva” !
      Questi mai paghi aguzzini stanno affondando l’economia del turismo, fermiamoli subito …
      In Grecia si diminuisce l’iva (6,5%) per sostenere ed incoraggiare l’impresa turistica, in Italia, con iva al doppio, si allarga a macchia d’olio la TASSA DI SOGGIORNO e si propone quella di sbarco … a quando quella per respirare ?!
      Pretendere il pagamento di un obolo a qualcuno SOLO per il fatto che ha scelto di recarsi nella destinazione “x” piuttosto che in un’altra, rappresenta un tale controsenso, in termini di strategie della promozione e dell’accoglienza, che dovrebbe indurre gli operatori e i cittadini a sbarazzarsi velocemente di questi folli incompetenti!
      PS – Come si evince facilmente dalle conclusioni di Bomboi:
      “La deduzione è che i proponenti di CD, SEL e PdS non hanno una valida competenza relativa al complesso sistema dei trasporti dell’isola, né hanno sufficienti informazioni sul quadro ricettivo sardo, e non sono in grado di sviluppare adeguate argomentazioni in grado di sostenere un ulteriore balzello a danno del nostro settore terziario”.

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