Le parole chiave di Daniela Falconi, sindaco di Fonni, sulle zone interne dell’isola

Riportiamo un passaggio fondamentale dell’intervento di Daniela Falconi, sindaco di Fonni, nonché imprenditrice, tenuto presso il convegno “Un master plan per le zone interne”, organizzato dalla Confindustria della Sardegna Centrale:

«Sono sindaca da pochi mesi, lo sapete. Una cosa mi ha terrorizzato in questo mio primo approccio con il mondo pubblico: la lentezza.
La lentezza in un mondo che corre velocissimo. Per ogni decisione mille ostacoli, procedure, burocrazia.

Mi ha spaventato che le imprese del mio paese, compresa la mia, vogliano correre velocissime, vogliano esportare i loro prodotti nel mondo e siano rallentate a dismisura da chi dovrebbe costruire ponti anziché muri. Le imprese per resistere in questi luoghi hanno bisogno di servizi all’avanguardia. Non ci servono autostrade, ma ci servono almeno strade che ci consentano spostamenti sicuri e organizzati. Serve che quando nevica a Fonni o a Desulo anche Cagliari si faccia un po’ carico dei pastori che non riescono a raggiungere i loro ovili per giorni se non grazie ai mezzi del comune o alla loro buona volontà.

Fare impresa in questi luoghi non ha gli stessi costi che in una zona industriale di città. Ci si deve riconoscere una fiscalità di vantaggio che ci permetta di azzerare il gap infrastrutturale tra zone montane e rurali rispetto alle zone metropolitane. Si deve costruire tutta quella rete di infrastrutture immateriali che consentano ai nostri bambini di innamorarsi del loro territorio e intravedere in esso un’idea di futuro.
A Fonni quest’anno ci sono state 70 richieste di inserimento nelle graduatorie delle estreme povertà. Sei/sette anni fa le domande forse non arrivavano a 10. A Fonni per la prima volta nel 2015 siamo scesi sotto i 4000 abitanti. A Fonni manca una generazione: quella dai venti ai trent’anni che dopo la laurea non è più tornata.
Possiamo continuare così? Rispondendo ai nostri cittadini che l’alternativa alla crisi e alla disoccupazione è l’emigrazione o un sussidio economico?
Eppure io sono certa che in tutti gli interventi che seguiranno il mio si parlerà di straordinarie opportunità nel turismo, nell’agroalimentare, nell’ambiente. Però non basta parlarne».

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Redazione SANATZIONE.EU

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