Soldi pubblici: perché la sanità sarda non fornisce i dati sugli assunti?

Di Adriano Bomboi.

Spese della sanità: da mesi l’ASL di Oristano (e non solo quella) si rifiuta di fornire informazioni sugli assunti interinali presso le proprie strutture, prima accampando scuse sulla privacy, dopo rifiutando di fornire almeno i numeri sul volume degli addetti assunti. Li richiede il consigliere regionale Angelo Carta, sardista impegnato nello scoprire la geografia del potere di una sanità che consuma oltre la metà dei soldi pubblici dei sardi (circa 3,3 miliardi di euro).

Ma ecco le sue parole: “E’ molto difficile smontare un potere. Lo sto sperimentando nella vana ricerca di risposte da parte dell’ASL di Oristano. Ho chiesto di sapere quanti sono i lavoratori interinali che hanno prestato servizio presso tale ASL fino al 31.12 2014 e di conoscere il numero di questi suddivisi per paese di provenienza. Niente di trascendentale, niente di particolarmente difficile da dare.
Prima mi è stato risposto che la ASL di Oristano ha inoltrato un parere al garante della privacy per sapere se potevano darmi nomi, cognomi e informazioni di residenza di questi lavoratori. Considerato il lungo tempo trascorso dalla mia richiesta, il 13 ottobre ho chiesto di ottenere solo i numeri, cioè i dati di queste assunzioni, senza nomi e cognomi. Anche questa richiesta non ha avuto una risposta. Oggi ho effettuato un sollecito per ottenere quando dovuto entro il 20 novembre 2016. Ho inoltrato la richiesta alla Commissaria della ASL di Oristano Dr.ssa Maria Giovanna Porcu. Aspetterò fino al 20 novembre e poi mi rivolgerò ad altre sedi competenti”.

Un aspetto fondamentale di cui dobbiamo tenere conto, in qualità di cittadini, riguarda la necessità della trasparenza. Al di là della meritevole azione di Carta, tutte le ASL, a partire dall’assessorato regionale, avrebbero già dovuto offrire ai contribuenti una pubblica panoramica sul personale operativo nelle strutture ed i capitoli di spesa che li riguardano. Non si tratta solamente di una battaglia politica contro un clientelismo diffuso, quello dei favori agli amici degli amici che penalizza anche chi avrebbe titoli per ottenere tali ruoli, ma di una battaglia civile in nome della responsabilità, della meritocrazia e dell’efficienza.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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