L’ETA consegna le armi, con i migliori auguri al Popolo Basco
L’ETA depone le armi. L’organizzazione indipendentista dei Paesi Baschi completa il processo unilaterale di disarmo avviato nel 2011 e consegna gli arsenali clandestini alle autorità franco-spagnole. Quattro ragioni dell’evento con un augurio agli amici baschi che hanno scelto di rinunciare alla violenza, in favore della democrazia – Di Adriano Bomboi.
L’ETA, organizzazione indipendentista paramilitare basca, depone le armi. Dopo decenni di attività e oltre 800 morti i suoi membri hanno scelto di rinunciare alla lotta armata. Un processo già avviato nel 2011, con l’avvallo delle autorità basche e della Navarra, e proseguito oggi con la consegna degli arsenali clandestini.
Diverse le ragioni che hanno spinto i vertici ad una nuova stagione di pace. Ne possiamo identificare quattro: in primis la consapevolezza di poter arrivare all’indipendenza tramite la democrazia. I casi della Catalogna e della Scozia dimostrano, pur con caratteristiche diverse, che esistono spazi per importanti conquiste politiche senza l’uso della violenza. In secondo luogo, si è avuta un’implacabile azione di pubblica sicurezza da parte della Francia e soprattutto di Madrid nel perseguire gli affiliati dell’organizzazione.
La terza ragione possiamo trovarla nel mutamento storico che ha interessato la Spagna. Se in passato era perfettamente legittimo opporsi con ogni mezzo al regime franchista, l’avvento della democrazia ha spinto il nazionalismo della società basca a riconsiderare i canoni entro cui condurre la battaglia per l’autodeterminazione.
La quarta ragione infatti potremmo rilevarla in un progressivo calo dei consensi popolari verso le azioni dell’Euskadi Ta Askatasuna. La violenza può alienare la simpatia nei confronti del diritto alla libertà.
Facciamo i nostri migliori auguri agli amici del Popolo Basco per questa scelta, auspicando un allentamento della tensione delle istituzioni sui prigionieri politici, per un comune passo avanti verso una concreta Europa dei popoli.
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