Sardisti: ‘si al Mater Olbia, centro sanitario privato di eccellenza’
Sardisti: “si al Mater Olbia, centro sanitario privato di eccellenza.
La struttura non mira a sostituire il servizio pubblico e potrebbe aiutare tanti sardi oggi costretti ad affidarsi a viaggi della speranza fuori dall’isola per vedere riconosciuto il proprio diritto alla salute.
Per contro, la sanità pubblica regionale necessita di evitare indiscriminati tagli lineari che non hanno seriamente affrontato il problema della sua costosa inefficienza”.
L’intervento costituisce una replica del Partito Sardo d’Azione verso alcune sigle di sinistra radicale, e indipendentisti, che hanno manifestato contrarietà al progetto del Mater.
Di Silvia Lidia Fancello.
In merito alla manifestazione del 17 giugno contro l’apertura del Mater Olbia, la segreteria olbiese del Partito Sardo d’Azione, ritiene che vi sia da parte degli amici indipendentisti organizzatori di tale evento (Caminera Noa, più altre sigle di sinistra radicale), un grave errore di valutazione.
Le cliniche private esistono anche in altri centri dell’isola, dal capoluogo fino a Sassari eppure la protesta inspiegabilmente si concentra tutta qui.
Verrebbe da pensare che ciò che infastidisce sia più la gestione “straniera” che la presenza stessa della struttura.
La Gallura ha sempre accolto gli investitori stranieri senza alcun problema, né distinzioni di razza. Quando si creano posti di lavoro, in strutture di eccellenza e nel rispetto del territorio, non si può che esserne lieti.
Dunque i sardisti auspicano che il Mater Olbia apra al più presto e metta subito in essere tutte quelle prestazioni sanitarie che, stando a quanto comunicato dalla holding finanziatrice, ne faranno un cosiddetto “Polo di Eccellenza”.
Tuttavia, in tema di sanità, è impossibile non denunciare il grave stato di abbandono nel quale versa contemporaneamente l’ospedale pubblico Giovanni Paolo II°, il quale, a fronte di un parco macchine all’avanguardia nella diagnostica, ormai sembra diventato una scatola vuota.
La lista d’attesa, lunga più di trecento giorni per ottenere una risonanza magnetica, è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. Ma, pur senza approfondire, basta entrare nella struttura anche oltre gli orari delle visite per capire che il personale è numericamente insufficiente per sostenere una struttura che pareva avviata ad accogliere l’utenza dell’intera Gallura, e non solo.
Non si vuole credere che si sia negoziato intorno a questo, cioè depotenziamento del Giovanni Paolo II° in favore del Mater Olbia, ma ci preme fare notare che la riforma sanitaria in Sardegna ha colpito laddove non si doveva intervenire, costringendo tutta l’utenza che gravita intorno al nostro territorio, che non è solo Gallura, a viaggiare dentro e fuori dall’isola alla ricerca anche delle più banali prestazioni sanitarie.
Invitiamo la classe politica gallurese e regionale a visionare i rapporti della Commissione d’inchiesta voluta proprio dal Consiglio Regionale sull’efficienza del sistema sanitario sardo e sull’adeguatezza dei suoi costi per scoprire cosa effettivamente abbia portato al collasso della sanità regionale: ad esempio, dai costi dei materiali di consumo semplici come le siringhe, alle assunzioni da parte delle Agenzie Interinali, non proprio trasparenti.
È lì che si annidano a nostro avviso, i problemi di fondo, ma forse appare più semplice effettuare tagli lineari piuttosto che fare chiarezza sulle reali responsabilità di chi ha gestito la sanità regionale fino ad ora.
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Redazione SANATZIONE.EU
Lo scopo del Mater Olbia è non far morire il turismo d’elite della Costa Smeralda.
Si è diffusa la consuetudine, da parte dei ricchissimi, di evitare il soggiorno in luoghi nei quali manchi una assistenza sanitaria degna.
Per questo, l’emiro del Quatar, ha messo i soldi nell’ospedale, che sarà gestito dalla Fondazione Gemelli.
L’ospedalità pubblica di Olbia è parecchio carente e non ci sono i soldi per adeguarla a standard minimi che sarebbero comunque insufficienti per chi, avendo tanti soldi preferisce, in caso di necessità, l’eccellenza.
Dei servizi del Mater Olbia ne potranno usufruire pure i sardi e quindi sarebbe opportuno smettere di murrungiare.