Antitrust: ‘no a proroga convenzione Tirrenia se lede la concorrenza’
Arriva il parere dell’Antitrust: no a proroga della milionaria convenzione Tirrenia se questa lede il libero mercato.
Vediamo alcuni importanti contenuti delle osservazioni poste dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Di Adriano Bomboi.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha emesso il bollettino settimanale n. 11/2019, recante pareri inerenti la posizione di Tirrenia.
L’AGCM ha consigliato al Ministero dei Trasporti di non precedere ad una proroga della convenzione Stato-Tirrenia, in scadenza nel 2020, che assegna oltre 72 milioni di euro pubblici l’anno alla compagnia, se non verrà effettuata un’analisi del rapporto costi-benefici relativi al servizio erogato.
La scelta presenta importanti argomentazioni, ne illustriamo brevemente qualcuna:
1) il volume dell’importo erogato può ledere il libero mercato e pertanto può danneggiare la concorrenza, alterando prezzi ed efficienza del servizio. Una tesi, peraltro, che in questa sede sosteniamo da anni, esposta anche nel libro Problemi economico-finanziari della Sardegna (Condaghes 2019);
2) la compagnia potrebbe effettuare il servizio anche senza soldi pubblici, l’analisi dovrà orientarsi preventivamente in tal senso. E secondariamente, qualora necessario, dovrà stabilire un adeguato contributo per l’erogazione del servizio;
3) la prospettata fusione delle compagnie Moby-Tirrenia darebbe luogo ad una società che non fornirebbe adeguata garanzia patrimoniale per rifondere il credito da tempo vantato dallo Stato per la cessione all’armatore della Tirrenia. Inoltre tale fusione avrebbe tra i presupposti quello di prorogare la convenzione per ripagare così i debiti contratti, in scadenza, mediante i soldi pubblici.
In conclusione, l’analisi servirebbe poi a non ripetere in un eventuale futuro bando di gara i problemi di quello vigente, che non renderebbero corretta l’applicazione della normativa europea in materia di concorrenza.
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