Corriere: ‘Senza un vero federalismo Europa e Italia soffocano’
Il Corriere della Sera tocca i temi dell’indipendenza e del federalismo: Catalogna, Italia ed Europa. Ecco l’intervento di Luigi Marco Bassani, saggista e storico all’Università degli Studi di Milano, autore della postfazione al libro “Problemi economico-finanziari della Sardegna” (Bomboi, 2019).
«Negli anni Settanta di federalismo parlava solo il Partito Sardo d’Azione. E ricordo che in TV un giornalista disse a un suo esponente…».
Sui padri del federalismo:
Negli anni Settanta di federalismo parlava solo il Partito Sardo d’Azione. E ricordo che in TV un giornalista disse a un suo esponente: «Voi vi rifate ad un federalismo cattaneano, quindi cattolico». Tanto per capire che cosa si sapeva di Cattaneo, il quale in realtà detestava i preti.
Prima che emergesse la Lega, quei temi erano estranei al dibattito pubblico. Ma anche in epoca risorgimentale, dopo il 1849, il federalismo era marginale. In precedenza no: quando i francesi entrarono in Lombardia nel 1796 e bandirono un concorso su quale governo fosse preferibile per l’Italia, vinse Melchiorre Gioia con un’ipotesi unitaria, ma gli altri partecipanti optarono quasi tutti per una soluzione federale. Il dibattito sarà vivace fino al 1848-49: poi vincono i centralisti unitari, con Giuseppe Mazzini sul versante repubblicano e con i Savoia su quello moderato.
Cattaneo sosteneva un’Italia federale nella cornice più ampia degli Stati Uniti d’Europa: un’unione continentale di popoli liberi. E nel 1848, dopo le Cinque Giornate, si oppone risolutamente all’annessione della Lombardia al Regno dei Savoia. L’unificazione realizzata da Cavour nel 1861 segna la sconfitta di Cattaneo, ma poi si rifanno a lui meridionalisti come Gaetano Salvemini e Guido Dorso. E dopo la caduta del fascismo, alla Costituente, ci sono alcune forze minoritarie che sostengono una soluzione federale, tanto che si arriva a un compromesso con l’istituzione delle Regioni, anche se poi per vederle sorgere tutte bisognerà aspettare vent’anni.
Sulla Catalogna:
Guardiamo al caso catalano: l’Unione Europea non fa nulla per l’autodeterminazione dei popoli, perché è diventata un cartello di Stati. Gli europeisti sono i più convinti centralisti a livello nazionale.
Storicamente la Comunità Europea nasce da un accordo tra Stati, che ci tengono ad essere forti per contare a livello continentale. Bisognerebbe promuovere il federalismo nei singoli Paesi in modo da coordinarlo con il processo di integrazione europea, come immaginava Cattaneo. In realtà sbaglia chi pensa che un Paese federale sia più debole di uno Stato unitario in un contenitore più vasto. È l’esatto contrario.
Sull’Unione Europea:
Per molti versi l’UE è come il nostro Paese su scala più ampia: il gigantismo del welfare la sta affondando. Al di là dell’Italia, che è crollata, l’Unione è un’area che ha rinunciato all’espansione economica per gestire senza troppi traumi il suo declino. Fra le prime venti imprese del mondo per capitalizzazione, nel 2017 solo due erano europee, una peraltro svizzera, cioè fuori dall’UE. L’Europa sta facendo la fine di potenze tramontate nel passato come la Mesopotamia, l’Egitto e l’Impero romano. Le forze trainanti della civiltà si stanno rapidamente spostando altrove.
Sull’Italia:
Io temo che, dopo aver passato invano 150 anni a costruire una nazione italiana senza riuscirci, adesso i nostri governanti, cercando di salvare il loro potere, finiscano per distruggere l’apparato produttivo del Nord, schiacciato da tasse troppo alte.
Sulla Lega:
L’idea che ci sia stata una svolta netta con l’ascesa di Matteo Salvini, a mio parere, è un po’ un mito. Vedo piuttosto un lento mutamento di quella che sembrava essere la ragione sociale della Lega. In epoca berlusconiana Umberto Bossi è stato al governo per anni e la rapina fiscale ai danni delle regioni settentrionali, che versano allo Stato in tasse molto più di quello che ricevono in servizi sul territorio, non è diminuita di un euro.
Stralci da dialogo a cura di Antonio Carioti, con Alberto Martinelli – Il Corriere della Sera, La Lettura, 07-04-19.
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Redazione SANATZIONE.EU