Il libro del momento
Il libro del momento?
Se siete stanchi di inconcludenti testi ideologici che difendono lo status quo di un’Italia a due velocità, o se siete stufi di montagne di carta con teorie postcoloniali, che spiegano tutto e niente, e che non affrontano nel merito i problemi dei divari economici dell’Italia, procuratevi l’opera degli esperti di diritto tributario Giovanardi e Stevanato.
“Autonomia, differenziazione, responsabilità. Numeri, principi e prospettive del regionalismo rafforzato” (Marsilio, Venezia 2020).
Perché è importante questo libro?
Di Adriano Bomboi.
Se siete stanchi di inconcludenti testi ideologici che difendono lo status quo di un’Italia a due velocità, o se siete stufi di montagne di carta con teorie postcoloniali, che spiegano tutto e niente, e che non affrontano nel merito i problemi dei divari economici dell’Italia, procuratevi l’opera degli esperti di diritto tributario Giovanardi e Stevanato.
“Autonomia, differenziazione, responsabilità. Numeri, principi e prospettive del regionalismo rafforzato” (Marsilio, Venezia 2020).
Perché è importante questo libro?
L’opera non si limita a tracciare il percorso giuridico che ha condotto alle autonomie differenziate, e alla sbiadita riforma del Titolo V° della Costituzione, il commento all’analisi dei dati ci suggerisce l’inconsistenza delle teorie che oggi difendono lo status quo e l’asimmetria di trattamento tra le due macroaree del paese.
Le argomentazioni colpiscono al cuore l’idea, culturale e giuridica, che il meridione debba ricevere un’incondizionata elargizione di denaro pubblico da parte del nord, senza una minima valutazione dell’inefficienza costantemente palesata da tale impiego della spesa pubblica.
Né vi sono ragioni per cui debba esservi un illimitato volume di spesa da destinare alla crescita del sud.
L’analisi fornisce inoltre solide argomentazioni alle immaginarie paure di quanti temono una maggiore autonomia del nord, che a detta loro potrebbe sottrarre risorse al sud, la cosiddetta “secessione dei ricchi”.
La fallacia del ragionamento, ben esposta da Giovanardi e Stevanato, critica l’idea che lo sviluppo di un’area del paese possa avvenire unicamente trasferendo risorse dall’altra. Una logica redistributiva e “solidaristica” che mina alla base ogni potenziale sviluppo del federalismo e dell’autogoverno delle autonomie locali. Le quali dovrebbero maturare responsabilità, sia conquistando una propria automazione fiscale, sia razionalizzando meglio l’impiego delle risorse ottenute.
Fondamentale ridurre l’intermediazione dello Stato anche in merito all’imposizione fiscale ed ai criteri di perequazione tra le Regioni. Affermano gli autori: «Il “federalismo” quale esce dalla riforma costituzionale e dall’attuazione che di essa si è data nella l. n. 42 del 2009, che, a sua volta, è il frutto dell’atteggiamento particolarmente prudente assunto negli anni precedenti dalla Corte costituzionale, è tutt’altro che competitivo, puntando sull’omogeneità delle forme di prelievo e, quindi, sulla centralità e sulla posizione assolutamente dominante dello Stato quale ente “in grado” di governare il processo di attenuazione dei divari territoriali.»
Il testo si occupa così di vagliare entità ed efficacia dei trasferimenti interterritoriali; la sostenibilità e gli spazi dei trasferimenti ancora elargibili alle aree depresse, il tutto corredato da un’appendice statistica.
Si osserva inoltre il finanziamento dell’autonomia differenziata nel raffronto tra principi costituzionali e logiche economiche, a cui segue una cronistoria dei paletti apposti dallo Stato centrale alla possibilità di un’espansione dell’autonomia nel nord, con una sintesi finale sulle prospettive di ammodernamento del paese.
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U.R.N. Sardinnya ONLINE