Aria fresca: da Assemini un esempio per tutta la Sardegna

La toponomastica come strumento di promozione dell’innovazione tecnologica e dell’imprenditoria. Possibile?

In un’epoca di incultura dilagante, in cui persino la scuola attesta “facili” e false competenze degli alunni, che non è riuscita a istruire a dovere, esistono anche amministrazioni locali che riescono a diffondere cultura e stimoli al cambiamento nei modi più disparati. Piccoli gesti simbolici, ma passi da gigante nella necessità di far comprendere ai propri cittadini l’importanza della formazione, e anche il suo impatto nello sviluppo socio-economico di un territorio.

Per esempio, il Comune di Assemini, giunta Puddu, ha scelto di intitolare due strade, rispettivamente, all’inventore sardo Augusto Bissiri, tra i pionieri della trasmissione di dati tra continenti e titolare di brevetti per la Westinghouse Electric Company (Seui, 1879 – Los Angeles, 1968); e alla stilista e imprenditrice Francesca Sanna Sulis, vissuta incredibilmente nell’ultimo secolo dell’arretrata economia feudale sarda (Muravera, 1716 – Quartucciu, 1810).
Quest’ultima, più nota del primo caso e in parte già presente nella toponomastica sarda, sfruttò il vantaggio competitivo del clima locale nella produzione dei bachi da seta, rispetto alla concorrenza, abbinandola a telai moderni, per ottenere, in un clima totalmente ostile all’iniziativa privata, prodotti in grado di raggiungere le grandi personalità dell’epoca, tra cui la zarina Caterina II° di Russia.

Si rivela così di buon impatto l’articolo scritto in questo spazio tempo fa e circolato tra vari amministratori sardi: “Quel Gramsci che evidenzia una finta cultura sarda”. Una breve riflessione in cui sostenevo l’utilità di espandere la promozione dei personaggi isolani più esemplari, al posto di ricordare sempre i soliti pochi, come Gramsci appunto, e anche male.

Perché “c’è di più”, e soprattutto i nostri giovani devono esserne messi a conoscenza.
Esiste chi ha dato contributi fondamentali alla scienza, ai commerci e alle arti, per di più in contesti locali particolarmente difficili, che può essere di gran lunga più utile studiare, in termini culturali, rispetto alla trita riproposizione di illustri uomini di cui conosciamo già relativamente bene vita, morte e miracoli. Questi ultimi costantemente rilanciati da parte di dozzinali intellettuali locali e piccoli amministratori di modesta formazione personale.

Adriano Bomboi.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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