Riarmo UE: Todde si svegli, miliardi in arrivo per la Difesa
La presidente della Regione Sardegna si svegli, nel maxi stanziamento di 800 miliardi di euro per il riarmo europeo, che sarà diluito nei prossimi anni, importanti investimenti riguarderanno il munizionamento e i sistemi d’arma.
La Sardegna ospita già un importante investimento del colosso tedesco Rheinmetall AG per testate di calibro medio-grande (RWM Italia Spa), con possibilità di espandere i poli produttivi anche verso ulteriori partner.
Inoltre disponiamo delle più vaste servitù militari d’Italia, in termini di estensione dei poligoni, con vertenze ambientali che potremmo mettere sul tavolo del dibattito.
Ci saranno importanti ricadute occupazionali, e il contesto ci pone in vantaggio rispetto ad altre Regioni che dovrebbero partire da zero, e che sicuramente cercheranno di far parte della partita. Ma ci porrà anche in competizione con Regioni che già ospitano note infrastrutture aziendali al riguardo.
L’isola si trova inoltre al centro del Mediterraneo occidentale, una posizione che nei prossimi anni si rivelerà sempre più strategica per gli interessi europei, nel fare da ponte con i paesi dell’Africa settentrionale, e per il monitoraggio delle turbolenze verso regimi instabili. Con particolare riferimento a paesi dotati di materie prime, di cui il ricco mercato europeo avrà sempre bisogno per sviluppare la propria industria.
Oltre all’interesse economico abbiamo naturalmente anche l’interesse strategico a coltivare la comune sicurezza europea, che difende i nostri confini, e nella previsione di una riduzione dell’assistenza militare americana.
Condividiamo le preoccupazioni dei maggiori paesi europei, perché con la fine della guerra in Ucraina, lo Stato russo uscirà dalle sanzioni che oggi stanno limitando le sue capacità offensive, e riprenderà un massiccio riarmo proprio nella fase in cui gli USA potrebbero non garantire lo stesso supporto del passato. Sin da oggi sappiamo che Mosca sta dislocando parte del suo personale in uscita dalla Siria verso la Libia.
Abbiamo il diritto e il dovere di incrementare le nostre capacità di deterrenza, che non significa “tifare per la guerra”, e neppure “fare la guerra”, ma costruire forze armate che scoraggino qualsiasi potenziale futura aggressione, o semplice provocazione, al suolo europeo. Anche la nostra “Brigata Sassari” potrebbe rivelarsi sicuramente fondamentale ad offrire un contributo in termini di peacekeeping, laddove necessario.
Naturalmente, per avviarci verso questo percorso sarebbe necessario sbarazzarsi del populismo e del provincialismo che oggi infesta entrambi gli schieramenti politici, contro il diritto alla difesa dei nostri concittadini: dai 5 Stelle, che frenano il centrosinistra, e di cui la Todde fa parte. Alla Lega di Salvini, che frena il governo Meloni nell’assunzione di una rapida e coesa responsabilità nei confronti dei partner europei.
Destre e sinistre radicali, assieme a piccoli mediocri demagoghi, ed a squallidi politicanti, per la gioia di ostili potenze straniere, cercheranno di cavalcare i malumori popolari contro il riarmo, accusando le dirigenze europee di voler distrarre risorse da finalità sociali. Ne stiamo già osservando qualche esempio. Ma la base per ogni equilibrio sociale, per la costruzione di una buona scuola o di una buona sanità, passa inevitabilmente prima per la sicurezza, per cui abbiamo il dovere di spiegare all’opinione pubblica il problema, senza alimentare campagne antieuropeiste del tutto autolesioniste per i nostri valori democratici.
Sebbene come liberali non ci piaccia un certo “keynesismo di guerra” quale quello che si sta manifestando, e malgrado l’isola non possegga adeguata sovranità per gestire tali processi, dipendenti da Roma, non possiamo neppure rimanere alla porta per subirne passivamente gli effetti, ma cercare di coglierne gli aspetti positivi.
Alla galassia sardista e indipendentista ricordo che anche nazioni come la Scozia (UK), che fa parte della NATO, rispettano il ruolo e gli strumenti dei propri militari come contributo collettivo alla difesa del paese.
Diciamo si al riarmo.
E purtroppo non mi aspetto che tutto ciò venga compreso e raccolto.
Grazie per l’attenzione.
Adriano Bomboi.
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U.R.N. Sardinnya ONLINE