La grande poesia Sarda: Melchiorre Murenu

C’è chi rinuncia al proprio valore aggiunto per immedesimarsi in ciò che non è? Forse è la storia dell’autocolonialismo di tanti Sardi, che oggi ritroviamo nei versi di uno dei maggiori poeti estemporanei dell’isola. E con l’unica morale possibile: l’esito può essere soltanto il proprio fallimento umano e materiale (A.B.).

Su cont’ ‘e Giuanne – Testo in Sardo ed italiano:

Su cont’ ‘e Giuanne est contu bellu
iscultàdelu, canta zente ch’ hada:
Teniat unu giuu*, che vassellu.
It’hat fatt’iss’ e bendidu si l’hada
Ca nachi si poniat in cappellu
Tottu sa vida sua istudiàda!

Su cont’ ‘e Giuanne est cont’ ‘e rier:
Como no hat giuu né ischit iscrier.

***

La storia di Giovanni.

La storia di Giovanni è una bella storia
Ascoltatela, quanta gente c’è qua:
aveva un giogo*, come un vascello.
Lui che ha fatto? Se l’è venduto
che, dice, si metteva in cappello
e studiava tutta la vita!

La storia di Giovanni è una storia da ridere:
ora non ha giogo, e non sa scrivere.

* Dispositivo per trazione animale.

Melchiorre Murenu, Macomer 1803-1854.

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