Testamento biologico, il diritto negato dell’individuo

Claudia Zuncheddu (Sardigna Libera): “C’è da chiedersi quale sia il valore della libertà e della vita in uno Stato di Diritto […] non riconosce il diritto inalienabile dell’individuo all’autodeterminazione nelle scelte di fine vita”.

C’è da chiedersi quale sia il valore della libertà e della vita in uno Stato di Diritto, come quello italiano, che rinunciando a dotarsi di una Legge per il testamento biologico, promessa da decenni, non riconosce il diritto inalienabile dell’individuo all’autodeterminazione nelle scelte di fine vita.

Negare una legge che consenta la scelta di morire con dignità nei casi estremi, imponendo il prolungamento della sofferenza e l’umiliazione, ci induce a riflettere su quali siano i valori reali su cui poggia l’intero sistema del cosiddetto Stato di diritto in Italia.

A distanza di otto anni da un convegno tenutosi a Cagliari, su “Il diritto di morire con dignità” (di cui ero tra i relatori) e le battaglie politiche di cui Walter Piludu rappresenta per noi sardi il simbolo, a tutt’oggi non trema foglia. La legge sul testamento biologico è divenuta in modo strumentale un cavallo di battaglia elettorale ora per questo, ora per quel partito, per poi cadere nell’oblio della politica e delle legislature. Questa non è una priorità per la classe politica italiana, sempre più lontana dai diritti individuali e collettivi.

Claudia Zuncheddu, medico e leader del movimento Sardigna Libera.

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Redazione SANATZIONE.EU

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