La politica non crea il lavoro, crea i debiti

Introduzione di Adriano Bomboi, commento di Franco Meloni (Riformatori Sardi).

Emiliano Deiana (PD), presidente dell’ANCI, si unisce alla richiesta della CGIL: “100 milioni per il lavoro”.
Per fare cosa?
Non lo sanno neanche loro, salvo voler usare i soldi altrui, quelli sottratti dal fisco a imprese e contribuenti in difficoltà, per l’ennesima spesa assistenziale, diserbante contro la crescita della ricchezza. A conferma dei danni di una condotta politica dura a morire, e che dovremmo eradicare dalle fondamenta dell’isola.

La Regione infatti non crea il lavoro.

La ricchezza? Prima di redistribuirla bisogna produrla, altrimenti si redistribuiscono debiti e quelli prima o poi qualcuno li deve pagare.
Pertanto stupisce un po’ che tra le diverse proposte di emendamenti riaffiori improvvisamente una richiesta storica della sinistra e del sindacato più archeologici, i mitici fondi per il lavoro, in poche parole un po’ di quattrini buttati dalla finestra in elemosine per creare posti di lavoro precari e senza speranza.

Chiedono 100 milioni da “destinare esclusivamente ad un Piano Straordinario per il Lavoro” come se non ne avessimo avuto abbastanza dei piani straordinari per il lavoro del passato.

Parte della sinistra non riesce ancora a capire che il lavoro vero, quello che dura e che remunera equamente i lavoratori, lo crea il mercato, che le imprese assumono quando hanno qualcosa da produrre e da vendere, non quando la politica sforna qualche incentivo o, peggio ancora, la pubblica amministrazione fa qualche infornata di antistorici impiegati amministrativi o, talvolta, inutili raccomandati.

Questi sono soldi buttati dalla finestra, soldi che invece di creare ricchezza la dissipano inutilmente, un uso del danaro pubblico che va irresponsabilmente contro gli interessi del popolo.

Ricordate i piani per il lavoro di infausta memoria degli anni ’90? I mille miliardi pretesi e ottenuti da Rifondazione Comunista? Non hanno lasciato nulla, anzi alla lunga hanno incrementato le povertà e l’assistenzialismo.
Mi auguro che il Presidente Pigliaru si opponga ad un altro spreco come quello.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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