Una lettera sul degrado del patrimonio nuragico
Nurnet promuove una sottoscrizione per salvare numerosi siti nuragici dal degrado causato dalla flora e dall’incuria umana.
Ecco il testo indirizzato alla Soprintendenza per l’Archeologia della Sardegna:
Arriviamo a cento firme.
Lo si può fare scrivendo un commento recante “firmo” o “sottoscrivo” o analoga.
Riporteremo nome e cognome.
Alla Soprintendenza Archeologia della Sardegna,
Piazza Indipendenza, 7,
09124 Cagliari, Italia.
Oggetto: Aggressione vegetale ai monumenti archeologici e, in particolare, ai monumenti appartenenti alla Civiltà Nuragica.
Preg.mo Soprintendente per i BB.CC. e Archeologici della Sardegna.
Lo scopo sociale della nostra Fondazione di Partecipazione, Nurnet – La Rete dei Nuraghi, è rivolto anche e in particolare allo “sviluppo ed alla condivisione della conoscenza del patrimonio d’epoca nuragica e pre-nuragica, presente negli ambiti territoriali geograficamente appartenenti alla Sardegna promuovendone, anche ai fini sociali, la valorizzazione e la riconoscibilità”.
Nel corso dei quattro anni di vita della Fondazione, fra le altre attività, abbiamo aperto una pagina sul social network Facebook per adempiere a quanto previsto dallo Statuto.
I numeri delle relazioni sviluppati sono verificabili sulla suddetta pagina che, per sintesi, ad oggi, ha oltre cinquantamila iscritti e pubblica più “post” quotidianamente, interagendo su svariati argomenti pertinenti l’archeologia della Sardegna.
Le immagini degli edifici nuragici che i lettori ci hanno inviato in questi anni sono tantissime e ci consentono di avere un quadro esaustivo delle condizioni di conservazione dei Nuraghes e degli edifici a essi riferibili.
Abbiamo constatato che, salvo per i Nuraghes “gestiti” e aperti, l’aggressione della flora alle strutture murarie è sempre di grado preoccupante, per dirla eufemisticamente, perché, in tali strutture, allignano non solo gli arbusti ma anche gli imponenti alberi d’alto fusto, ultra decennali, a volte secolari, con tronchi e radici del diametro di diversi decimetri e di un’altezza che a volte supera i dieci metri.
Su sollecitazione di innumerevoli cittadini, rappresentati dai sottoscrittori della presente, ci rivolgiamo a lei perché questo stato di cose venga a cessare e vengano intraprese tutte le attività necessarie per evitare e limitare i danni.
In passato abbiamo interpellato alcuni amministratori locali i quali ci hanno detto che per loro è estremamente complicato intervenire, se non impossibile, sia per i costi ma, soprattutto, per le procedure estremamente complesse.
Con la presente vorremmo pertanto sapere quali procedure devono essere attivate e se questa Fondazione possa farsi portatrice di una campagna civica che consenta, anche attraverso la stesura di una più facile procedura, di limitare i danni causati dalla flora.
Nell’occasione ci è gradito porgere cordiali saluti.
Il Presidente della Fondazione,
Antonello Gregorini,
I sottoscrittori amici e soci della Fondazione.
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Redazione SANATZIONE.EU
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