Il carnevale di Ottana e le maschere dei Boes e Merdules: ne parliamo con Franco Maritato

A cura di Adriano Bomboi.

Il carnevale di Ottana è senza ombra di dubbio uno dei più rappresentativi della nostra isola, come tanti altri caratteristici della Sardegna: dalla Sartiglia di Oristano alle varie maschere della Barbagia. Com’è andata quest’anno? Può crescere ancora il turismo culturale attorno alle nostre tradizioni?

Quest’anno abbiamo passato un buon carnevale anche grazie alla collaborazione di tutto il paese, infatti da noi a differenza di altri posti il carnevale non è organizzato dai gruppi ma è partecipato da tutta la popolazione.
Col passare degli anni il turismo può continuare a crescere, è un’opportunità economica molto importante per il nostro territorio.

Quando hai iniziato la tua professione di artigiano e di artista?

Ho cominciato questa attività dieci anni fa come hobbysta, perché nel frattempo lavoravo nell’industria, ma col passare del tempo – più aumentavano le capacità artistiche e più aumentavano gli ordini – ho preferito licenziarmi da operaio per dedicarmi a tempo pieno alla realizzazione delle maschere e iscrivermi regolarmente all’albo degli artigiani.

Spieghiamo ai lettori, che cosa rappresentano le maschere dei Boes e Merdules?

La maschera di Ottana trova origine nel culto nuragico come rito propiziatorio per una buona annata agraria. E’ solo con l’avvento del cristianesimo che questi riti sono stati relegati a folklore carnevalesco. “Su boe” rappresenta l’animale che si ribella al padrone, mentre “su merdule” con un bastone o con una corda in cuoio (“sa soca”) cerca di riportare ordine.
Esiste un’altra figura importante come “sa filonzana” che rappresenta una vedova vecchietta intenta a tessere la lana col fuso. Le figure secondarie sono “su porcu” (il maiale) e “su molente” (l’asino).

Senza le professioni artigiane che operano nel settore della tradizione, scomparirebbe un pilastro importante della cultura Sarda. La politica dovrebbe destinare più attenzioni in termini di promozione internazionale e risorse a questo patrimonio?

La politica non ha mai aiutato il settore dell’artigianato artistico, anzi, quando ci ha messo lo zampino ha creato quel carrozzone politico chiamato I.S.O.L.A., che al posto di rappresentare un marchio garante della qualità del prodotto ha creato solo buchi economici al suo interno.
E per quanto mi riguarda, commercializzava becere imitazioni delle maschere ottanesi.

In Sardegna, la cultura dell’industrializzazione forzata e dell’omologazione linguistica ha demolito le prospettive di tanti giovani che nei paesi interni si sono persi nella disoccupazione. L’artigianato può aiutare?

Il settore dell’artigianato artistico può essere utile ai fini occupazionali anche perché nell’epoca della globalizzazione certe maestranze stanno via via scomparendo.

Grazie.

Iscarica custu articulu in PDF

U.R.N. Sardinnya ONLINE

Be Sociable, Share!

    Commenta



    Per la pubblicazione i commenti dovranno essere approvati dalla Redazione.