Alitalia? La retorica di Lupi su un servizio inesistente
L’on. Lupi alla Camera su Alitalia: “La competenza del governo è garanzia di mobilità interna e internazionale”.
Lo spieghi ai Sardi, con i disagi dovuti alla scarsa qualità concorrenziale nel settore dei collegamenti, e a tutta la Repubblica. Alitalia infatti detiene solamente il 21,6% del mercato aereo italiano, di conseguenza la compagnia di bandiera non è affatto determinante nella mobilità dei cittadini. Gli statalisti romani continuano a propagandare il mito che senza la mano pubblica verrebbe meno un servizio strategico, un mito puntualmente pagato dai contribuenti qualora lo Stato torni a sovvenzionare la compagnia grazie all’indiretto supporto ai “privati” di CAI (che in Italia hanno coraggio di definirsi tali). Ricordiamo che nella maggior parte degli Stati del mondo le “flotte nazionali” non esistono.
L’Antitrust italiano (che ogni tanto serve a qualcosa) nel 2013 ha sancito la fine del monopolio tricolore sulla tratta Milano-Roma, che si era risolto a danno dei consumatori e della loro possibilità di scelta. Vari utenti si erano spostati nel trasporto ferroviario.
Il successo di una azienda non è determinato dal suo livello di protezione pubblica ma dalla sua capacità di permeare il mercato in un regime di libera concorrenza. Parte di questa classe politica ritiene che senza aiuti pubblici ci sarebbero indiretti vantaggi a favore degli hub francesi, grazie alla politica commerciale di Air France, ma pochi si sono domandati sulle varie cause del declino aereo di bandiera, determinato proprio dalla logica protezionistica, senza la quale probabilmente ci sarebbero state maggiori opportunità di crescita rispetto ad altri vettori.
Confidiamo nell’intervento europeo. Come contribuenti siamo stanchi di spesare aziende in perdita in nome di una ristretta oligarchia di potere, dietro il paravento di un sedicente “prestigio nazionale” e di un servizio di cui non beneficiamo.
Adriano Bomboi.
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