Zone franche e dintorni – Di Lidia Fancello (PSD’AZ)

Sabato 21 giugno nell’area meeting dell’aeroporto di Olbia il PSd’Az. Gallurese ha dato appuntamento a tutti coloro che, finita la campagna elettorale avevano ancora voglia di capire se realmente la zona franca può costituire un’opportunità.
La sala era piena, le maestranze dei lavoratori aeroportuali erano ben rappresentate dalle varie sigle sindacali; zona-franchisti in prima fila, autorità portuale, consiglieri comunali, sindaco, associazioni di volontariato e semplici cittadini. Si potrebbe dire un successo: relatori come Mario Carboni studioso di area sardista delle zone franche e Aldo Berlinguer, docente di diritto all’Università di Cagliari nonché assessore all’ambiente della regione Basilicata e coautore insieme a Tore Cherchi di un interessante saggio sul decreto 75 del 98, non provocano certo sonnolenza e malgrado la “concorrenza” del s. Raffaele il convegno si è protratto oltre orario.
Gli aspetti interessanti da cogliere erano molti: il primo, quello su cui si è puntata di più l’attenzione dell’organizzazione è stato il taglio per così dire “laico” che ha dato adito anche a qualche critica interna al partito. – Ma come?- questa la domanda più frequente – un esponente PD – ergo nostro nemico – a un convegno organizzato da noi?-.
I galluresi siamo un po’ spregiudicati e abbiamo ritenuto che fosse arrivata l’ora di piantarla di dirci fra noi, sardisti, quanto siamo stati bravi ad inventarci la zona franca, questa grandiosa idea che tutti ci vogliono “rubare”. Siamo convinti che quando qualcuno “ruba” le idee, vuol dire che esse sono buone, perciò fatevi sotto “ladroni”, ne abbiamo anche di migliori da offrirvi: “rubateci” il concetto di indipendenza, avanti, vediamo se siete così coraggiosi.
Siamo tanto stanchi di vederci fra noi, che abbiamo voluto aprire il convegno ai cosiddetti “nemici”. Chi ha osteggiato per tanto tempo in regione ogni proposta a riguardo e ancora oggi tenta di svilirla? Ma la sinistra, si capisce, allora a questo punto abbiamo pensato che farglielo dire da uno di loro, quanto siano stati poco lungimiranti, ignoranti e snob, sarebbe stata la cosa migliore. Perché va detto che Aldo Berlinguer possiede un certo stile oratorio, complice la sua professione, ma a sostituire le sue parole, con altre un po’ meno gentili, la sostanza della sua posizione è questa: “Cari compagni siete degli emeriti idioti perché per 16 anni avete avuto in mano un meraviglioso strumento come il decreto legge N° 75 del 1998 e lo avete volutamente ignorato per pregiudizio ideologico”. In piazza ad Olbia si direbbe: ”Cess soccio, b’at de riere”. Certo oltre il PD, l’altro nemico, decisamente più subdolo, della zona franca è stato il PDL o meglio una parte di esso. La passata legislatura regionale, sull’argomento ha fatto volare stracci ed equivoci costruiti ad arte, tanto da far scappare i sardisti, tanto da tirare su movimenti accanitissimi di zona franchisti pronti a far festa ogni sabato sera perché convinti che dall’indomani avrebbero pagato la benzina a 50 centesimi a litro.
Noi siamo convinti che i buoni progetti e la buona politica si facciano con la condivisione e con l’apertura verso l’esterno, ecco la nostra posizione: dare anche al “nemico” la possibilità di ravvedersi, perché se credi fermamente in un’idea e l’ostacolo non riesci ad abbatterlo allora puoi iniziare a “scartavetrarlo”, magari qualcosa esce. La contrapposizione ideologica va bene in campagna elettorale, in tempi di pace occorrono i mediatori.
Un altro aspetto interessante, ma meno politico è stata la nostra proposta di inclusione dell’area portuale, ma soprattutto aeroportuale nella perimetrazione della Zona Franca di Olbia. Ricordiamo che il comune Olbia è a un punto molto avanzato riguardo il progetto di perimetrazione e in sede di convegno i rappresentanti dell’amministrazione comunale, Vanni Sanna in prima fila, hanno accolto con favore la nostra proposta.
Un successo quindi, ma qualcosa è mancato. La scelta della location volutamente strategica avrebbe dovuto far avvicinare chi sta per licenziare 1.200 dipendenti in esubero. L’idea di offrire uno strumento economico già confezionato a società ormai in asfissia che operano all’interno della struttura aeroportuale sembrava fin troppo banale, come sfondare una porta aperta. Non è stato così. I padroni di casa hanno brillato per assenza, hanno accolto con diffidenza l’invito e, al di sopra dei cosiddetti “quadri”, nessuno dei dirigenti ha osato farsi solo vedere, neanche spinto da una naturale curiosità. C’è un’intera classe dirigenziale la dentro che evidentemente soffre la sudditanza psicologica verso altre realtà politiche, c’è una certa mancanza di coraggio, ma anche evidentemente una buona dose di ignoranza. La proposta che Olbia o Cagliari potrebbero diventare la Shannon del Mediterraneo attraverso l’attuazione di un decreto legge già bello che confezionato, non fa loro ne’ caldo ne’ freddo. Forse è il caso di interrogarsi non solo sulla qualità della classe politica, ma anche sulla qualità del management delle cosiddette grandi aziende che operano nel nostro territorio. Potrebbe essere argomento di un convegno. Fortza Paris!

Lidia Fancello,

Organizzazione Psd’Az.

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Redazione SANATZIONE.EU

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